GIORGIA MELONI HA FIRMATO – Scatta il coprifuoco estivo dei mezzi: dopo le 23:59 abolita la circolazione in Italia

Giorgia Meloni - mobilitasostenibile.it
Il periodo estivo si preannuncia drammatico per il trasporto pubblico, complice lo stop che colpirà l’Italia nei prossimi giorni.
Brutte notizie per chi utilizza i mezzi per spostarsi durante la giornata. A partire da giugno, si prospetta un periodo da bollino rosso, con disguidi su gran parte del territorio nazionale.
Tutto inizierà alle 23:59 del 6 giugno: allo scoccare della mezzanotte scatterà un primo, vero e proprio blocco, cui ne seguiranno almeno altri quattro già annunciati ufficialmente. Per i mesi successivi non c’è ancora nulla di definito, ma una cosa è certa: le ragioni sono forti, e le città coinvolte non saranno poche. Una protesta che – a guardarla bene – assomiglia più a un coprifuoco estivo che a un semplice sciopero.
Dopo le 23:59 scatta lo stop: cosa succede davvero da giugno
Non è un’ordinanza militare, né un decreto emergenziale. Eppure l’effetto sarà praticamente lo stesso: mezzi fermi, stazioni deserte, tratte sospese. Chi si affaccia a giugno con biglietto in mano farebbe bene a ricontrollare le date, perché quello che sta per accadere ha le sembianze di un blocco sistematico. Coordinato. E, per molti, incomprensibile.
Dalle grandi città del Nord fino alle isole, assisteremo a voli cancellati, treni soppressi, traghetti che restano in porto. Le ragioni, peraltro, sono più profonde di quanto si pensi. Una lista attiva da tempo, colma contratti non rinnovati, carichi di lavoro fuori controllo, sicurezza sotto il minimo sindacale. E un governo che – al momento – osserva. Anche se questa estate sarà messo a dura prova.

Tutti fermi per protesta: ecco cosa sta succedendo davvero
Dietro a quella che sembra una manovra d’emergenza, c’è in realtà una lunga sequenza di scioperi ufficiali, proclamati dalle principali sigle sindacali del settore trasporti. Non uno, ma sei stop diversi, scaglionati tra il 7 e il 25 giugno, con modalità che variano da regione a regione e da mezzo a mezzo. Il risultato? Una paralisi annunciata.
Si parte il 7 giugno con lo sciopero del personale di assistenza a terra degli scali aeroportuali (Assohandler), per poi passare l’8 ai lavoratori Tirrenia, che incroceranno le braccia per 24 ore. L’11 giugno tocca al trasporto pubblico locale, mentre il 18 sarà la giornata più critica: personale di Linate e Malpensa fermo tutto il giorno, sciopero dei controllori di volo Enav (dalle 12 alle 16), e blocco di piloti e assistenti di volo Alitalia/AirOne per l’intera giornata.
Infine, dal 24 al 25 giugno, si fermeranno per 24 ore i lavoratori delle Ferrovie dello Stato, seguiti il 25 da un nuovo sciopero dei trasporti locali, stavolta a livello territoriale.
Le motivazioni? Tutte sul tavolo da mesi: contratti bloccati, salari fermi, condizioni di lavoro critiche. I sindacati denunciano l’assenza di risposte concrete, chiedono più tutele, più personale, e più sicurezza. Un’escalation che coinvolge Milano, Roma, Napoli, Genova, Palermo, Cagliari e molte altre città. E che per milioni lavoratori e persone che si spostano ogni giorno con i mezzi pubbblici, in piena estate, rischia di trasformarsi in un incubo.