UFFICIALE, dall’Europa arriva la stangata: nuova tassa sulla benzina | La nuova imposta “green” fa discutere

Europa - fonte Freepik - mobilitasostenibile.it
Sta per arrivare una nuova tassa che colpirà il carburante e il riscaldamento domestico. E scoppiano le dure polemiche.
Sono ormai parecchi anni che le auto a benzina si ritrovano al centro di alcune decisioni piuttosto clamorose. Proprio quella che arriva in queste settimane dalla Commissione Europea, che ha deciso di imporre una nuova tassa sul carbonio che avrà un effettivo negativo sui carburanti.
Oggi si parla molto di mobilità sostenibile, che è uno dei più grandi obiettivi del momento per l’Unione Europea. Il nostro continente viaggia però a velocità diverse da paese a paese. Ci sono zone che sono più avanti da questo punto di vista e altre in cui invece la transizione elettrica fatica a procedere.
Per dare un vero e proprio scossone al mercato, la Commissione Europea sta ora valutando l’introduzione di una nuova tassa sul carbonio. L’obiettivo è quello di finanziare il bilancio dell’Unione a partire dal 2027.
Si tratta di una misura drastica che obbligherebbe di fatto i fornitori di combustibili a pagare per i permessi di emissioni. Sono costi però che inevitabilmente finirebbero per essere scaricati sui cittadini, ed è proprio per questo motivo che la situazione ora preoccupa i cittadini.
Europa, arriva la nuova legge: la tassa sui carburanti
La prospettiva è quella di un aumento sostanziale delle bollette per le famiglie e per i consumatori europei, che già oggi sono alla prese con prezzi elevati. Secondo quanto riportato dal Financial Times, la tassa dovrebbe rientrare in un sistema simile all’attuale ETS, il mercato europeo delle emissioni, che oggi riguarda i grandi impianti industriali.
Questa volta, però, ad essere coinvolti sarebbero anche i piccoli impianti come caldaie domestiche e automobilisti. Le proiezioni parlano di un possibile incremento delle bollette del riscaldamento fino al 41%, mentre il costo della Co2 potrebbe toccare i 149 euro per tonnellata entro il 2030, generando potenzialmente entrate per circa 705 miliardi di euro tra il 2027 e il 2035.

Una novità che fa discutere
Oltre alla carbon tax, la Commissione sta esaminando altre 15 possibili nuove fonti di finanziamento per il bilancio pluriennale dell’UE, atteso a luglio. Tra queste vi sono le imposte sui servizi digitali e i dazi sui pacchi provenienti da paesi terzi, tasse sui viaggiatori esenti da visto e aumenti fiscali su tabacco, zucchero e sale.
L’obiettivo dichiarato è quello di rafforzare le finanze dell’Unione in vista della transizione ecologica e digitale. I rischi sociali e politici sono però evidenti.