Per Salvini il futuro sono i biocarburanti | Il ministro ottiene l’approvazione del Giappone contro il Green Deal

Il ministro dei trasporti Matteo Salvini - fonte Ansa Foto - mobilitasostenibile.it

Il ministro dei trasporti Matteo Salvini - fonte Ansa Foto - mobilitasostenibile.it

Il ministro dei trasporti ha incontrato i vertici di Honda e Toyota, rilanciando l’ipotesi dei biocarburanti e scagliandosi contro l’Europa.

La visita ufficiale in Giappone di Matteo Salvini è stata nel segno della mobilità a basse emissioni. È stata infatti l’occasione per il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti di incontrare i vertici di due marchi tra i più importanti al mondo, ovvero Toyota e Honda.

Al centro del confronto tra i tre lo scetticismo condiviso verso il green deal europeo. Tutti lo giudicano infatti come eccessivamente focalizzato sull’elettrico in un contesto mondiale in cui invece la realtà dei fatti sembra essere un’altra.

Salvini ha ribadito che una transizione forzata verso l’elettrico rischia di danneggiare in modo pesante l’industria della meccanica tradizionale, con gravi ricadute sull’occupazione. Si tratta di un tema oggi al centro del dibattito pubblico tra chi è scettico e chi invece è a favore.

Il ministro dei trasporti non si è concentrato solo su questo tema, ma ha anche aperto all’utilizzo dei biocarburanti, che secondo lui potrebbero essere la svolta per il futuro della mobilità.

Salvini punta sui biocarburanti

Il Green Deal dell’UE prevede infatti lo stop alla vendita di veicoli a benzina e diesel dal 2035, con l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050. Tuttavia, il governo italiano e diversi attori industriali, come Toyota e Honda, sollevano perplessità sull’efficacia e l’equità di questa strategia, accusata di trascurare tecnologie alternative in grado di contribuire agli obiettivi climatici senza compromettere l’industria manifatturiera europea.

Tra le soluzioni proposte, Salvini ha rilanciato il ruolo dei biocarburanti avanzati, derivati da materie prime rinnovabili o di scarto, che potrebbero alimentare i motori a combustione già esistenti, offrendo una riduzione significativa delle emissioni senza necessità di riconvertire interi impianti industriali. Questa tecnologia permetterebbe di salvaguardare posti di lavoro e competenze già presenti sul territorio, configurandosi come un’alternativa sostenibile e meno invasiva rispetto all’elettrificazione totale.

Biocarburanti - fonte Freepik - mobilitasostenibile.it
Biocarburanti – fonte Freepik – mobilitasostenibile.it

Un obiettivo importante per il futuro

Toyota ha confermato l’intenzione di perseguire la neutralità carbonica tramite un approccio tecnologico diversificato. Si punta dunque al tempo stesso su veicoli ibridi, elettrici, a idrogeno e alimentati a biocarburanti. Con oltre 25.000 dipendenti in Europa e un milione di auto vendute annualmente, il gruppo nipponico ritiene che il futuro della mobilità debba essere flessibile e non soltanto improntato sull’elettrico.

Salvini ha sottolineato come una transizione imposta a senso unico rappresenti una forzatura che limita le scelte dei consumatori. Si rischia anche di tagliare fuori settori industriali strategici per il nostro. L’Italia, secondo il ministro, deve farsi promotrice in Europa di una normativa più inclusiva, in grado di valorizzare tutte le tecnologie a basse emissioni.