“Ho solo finito la benzina”: oltre a spingere arriva anche la multa | Scatta il divieto assoluto di rimanere senza carburante

Multa polizia locale - mobilitasostenibile.it
Non importa se finire la benzina è già di per sé una situazione spiacevole: ora questo atteggiamento può essere multato.
La scena è nota a molti, ma al contempo un incubo che si spera non capiti mai: la spia si accende, noi la ignoriamo, e – ovunque ci troviamo – l’auto si ferma. In questi casi, la cosa più intelligente da fare è spingerla in un posto appartato per poi raggiungere il distributore più vicino. Per anni si è fatto così e, per chi non poteva farlo, il carro attrezzi restava l’unica soluzione.
Il punto è che questo comportamento non è solo rischioso per noi, ma anche per gli altri veicoli in transito, che si trovano a dover reagire a un’improvvisa sosta senza alcun preavviso. Motivo per cui, oltre al danno la beffa: finire la benzina può essere considerato un’infrazione – almeno in alcune strade.
Fermarsi in autostrada? Rischioso, e ora anche punibile
Restare a secco in autostrada non è solo un problema logistico: è un rischio concreto per la sicurezza stradale. Chi si ferma per mancanza di carburante può infatti trasformarsi in un ostacolo improvviso e pericoloso, soprattutto sulle corsie di marcia veloce dove ogni secondo conta.
Questo tipo di comportamento non viene più tollerato; viene considerato un atto di negligenza evitabile, e quindi multabile. Ma alt, non parliamo di guasti improvvisi o situazioni imprevedibili, ma di mancanza di pianificazione: un serbatoio vuoto è visto come responsabilità del conducente, non come sfortuna. E le sanzioni, in queste aree, non sono solo simboliche.
L’obiettivo è quello di convincere il conducente medio che prevenire è meglio che intervenire. Soprattutto in un contesto ad alta velocità, dove un veicolo fermo sulla corsia d’emergenza può creare situazioni di pericolo anche per gli altri. Nessuna tolleranza, dunque, per chi ignora volontariamente i segnali di riserva e si ferma dove non dovrebbe.
In Italia, la questione è stata sollevata più volte, e oggi c’è chi sta rivalutando quel modello. Vediamo dunque cosa ci aspetta nei prossimi mesi.

Il modello tedesco: quando restare a secco diventa reato
Quello preso a esempio è il modello tedesco, applicato su una delle reti più famose e veloci al mondo: le Autobahn. Qui finire la benzina non è ammesso, perché può compromettere la sicurezza di tutti. Alla meglio si riceve una multa, ma in certi casi può configurarsi come reato minore. In questi casi non si può nemmeno cercare di evadere la situazione, poiché non è ammesso camminare in strada, e nemmeno andare a ricaricare la tanica: se succede, si è obbligati a chiamare il soccorso stradale per recuperare il mezzo.
E in Italia? Questa linea è stata oggetto di dibattito. Alcuni esperti – e non solo – l’hanno proposta come misura utile a responsabilizzare i conducenti. E oggi, con la proposta di Salvini alzare il limite a 150 km/h sulle autostrade, si torna a parlarne. Perché se si vuole andare più veloci, serve anche garantire più sicurezza. E vietare di restare a piedi per negligenza potrebbe essere un passo necessario.