UFFICIALE MATTEO SALVINI, a 65 anni non potete più avere passeggeri: non siete più in grado | Legge confermata

Matteo Salvini - mobilitasostenibile.it
La norma blocca chi supera i 65 anni: anche se in salute, non si possono più accompagnare altre persone: è già realtà in molte città.
L’età, finché non ti mette ostacoli veri, è solo un numero. E finché nessuno ti dice il contrario, continui a fare le stesse cose di sempre. Ma a un certo punto arriva il momento in cui non basta più sentirsi in forma: c’è una soglia, e se la superi, sei fuori. Anche se non c’è nulla che non va.
In questo caso, il problema non è mettersi alla guida. È avere qualcun altro accanto. O meglio: portarlo con sé mentre si è al volante. Sebbene non ci siano vere e proprie regole univoche sui limiti di età alla guida, esiste una legge che che ben presto interesserà sempre più città italiane.
Patente, i nuovi limiti per chi ha più di 65 anni
Qui non si parla di over 80 obbligati a visite mediche ogni due anni. Né di limiti per chi ha patologie particolari. Parliamo di persone patentate da decenni, in salute, che magari sognavano di reinventarsi nella loro vita.
E che invece si trovano davanti un muro. Invisibile, ma solidissimo. Perché la legge, in certi territori, è già cambiata. Chi ha una patente C o D, ad esempio, già sa che dopo i 68 non può più rinnovarla. Ma ora il problema arriva prima, e colpisce anche chi ha una semplice patente B.

Dove è attivo il limite di guida con passeggeri dopo i 65 anni
Tecnicamente, non viene impedito di guidare. Si può ancora salire in macchina, andare a fare la spesa, portare i nipoti a scuola. Ma se si vuole iniziare un’attività legata al trasporto di persone – anche solo iscriversi all’albo – basta aver compiuto 65 anni perché arrivi il no.
Nel capoluogo emiliano, per esempio, non è più possibile iscriversi al Ruolo Conducenti dopo i 65 anni. Niente taxi, niente NCC, niente motocarrozzette, niente natanti. Poco importa se ci si sente energici come a 40 anni: la soglia è rigida. E non ci sono deroghe.
La norma è già in vigore, e a deciderlo non è stato un decreto del Governo, ma la Camera di Commercio. Una decisione presa in silenzio, senza grandi annunci, ma che ha effetti pesanti su chi vorrebbe rimettersi in pista.
Ma non è solo Bologna. Sono sempre di più le province italiane che stanno applicando lo stesso criterio. Una scelta che, di fatto, esclude chi ha superato i 65 anni da tutto il settore del trasporto passeggeri.
Non per motivi medici, non per incidenti o sanzioni, ma solo per l’età. E mentre il Governo ci si spinge a restare attivi il più a lungo possibile (addirittura pagandoci per rimanere di più al lavoro), dall’altra si chiudono le porte. Anche a chi avrebbe ancora tanto da dare – e nessuna intenzione di fermarsi.