“Ho solo comprato della carne”: divieto assoluto di trasporto di questo alimento | Scatta l’arresto

Divieto di trasporto - mobilitasostenibile.it
Scatta il divieto di trasporto della carne in auto: questo alimento non può più entrare nel veicolo per nessuna ragione.
Il Codice della Strada negli anni ha subito tante modifiche, al punto che ormai non ci sorprende quasi più nulla. Ma questa volta la novità lascia davvero spiazzati, perché non riguarda né animali trasportati senza sicurezza né sostanze proibite. La protagonista del divieto è la carne, quella che normalmente mettiamo nel carrello della spesa e portiamo a casa senza pensarci due volte.
Eppure, la legge non ammette mezze misure sul trasporto. Una regola che può sembrare assurda a prima vista, ma che nasce da motivazioni ben precise, definite di natura etica. Un dettaglio che rende la questione ancora più delicata, perché tocca abitudini quotidiane che coinvolgono la maggior parte delle persone, soprattutto dopo un passaggio al supermercato o al mercato rionale.
Cosa non si può più caricare in macchina nel 2025
Siamo abituati a pensare all’auto come a un prolungamento del carrello della spesa: si riempie al supermercato, si svuota una volta a casa. Un gesto talmente automatico che nessuno si aspetterebbe di trovarci dentro un divieto.
E invece la sorpresa arriva proprio ora, in piena estate, quando molti fanno scorte per la casa vacanza o per i pranzi in compagnia. In alcune località, infatti, non tutto quello che compriamo può viaggiare con noi nel bagagliaio: ci sono alimenti che vengono bloccati e, in certi casi, persino multati.
Il nodo non è quindi la spesa in generale, ma un prodotto preciso – onnipresente sulle nostre tavole, simbolo della cucina italiana eppure diventato improvvisamente scomodo da trasportare.

L’arrosto illecito: quando sarebbe meglio trasportare una parmigiana
Può sembrare strano, ma in Arabia Saudita il vero problema non è portare in valigia una bottiglia d’acqua o un vasetto di miele, bensì un innocente panino con il maiale. Nei Paesi in cui la legge segue i precetti islamici, di fatti, il divieto è totale: niente prosciutto, salame, salsiccia o arrosti, nemmeno se sottovuoto, confezionati o cucinati con amore dalla nonna.
Ai controlli di frontiera non si scherza. Sono presenti scanner, cani addestrati e agenti esperti rendono praticamente impossibile aggirare la regola. E le conseguenze non sono una pacca sulla spalla: sequestro immediato del prodotto, multe salate e nei casi peggiori perfino l’espulsione dal Paese o la reclusione.
Dunque, se si decidesse di fare tappa in Arabia, meglio non rischiare figuracce (o peggio) e puntare su piatti che non danno fastidio a nessuno: una parmigiana di melanzane o una pizza margherita non vi creeranno problemi né al confine né a tavola. L’arrosto di maiale, invece, lasciatelo a casa – o gustatelo prima di partire, così non avrete rimpianti.