UFFICIALE GIORGIA MELONI, addio alla benzina totalmente dal 1 settembre: tutte le auto dovranno circolare senza

Giorgia Meloni (credit: Wikimedia European Union) - mobilitasostenibile.it
Una regola già in vigore cambia tutto dal 1° settembre: basta poco per trasformare un pieno in un problema legale.
Ci hanno promesso un futuro fatto di ricariche rapide e silenzio sotto al cofano, assicurando che benzina e diesel avrebbero i giorni contati. Entro il 2035, dicevano, li saluteremo per sempre. Ma basta guardarsi intorno per capire che l’Italia è ancora ferma a un’altra epoca: le elettriche pure, quelle davvero a zero emissioni, sfiorano appena il 5% del mercato.
Gli automobilisti il cambiamento lo vedono, ma quando fanno i conti capiscono che per un’elettrica funzionale, bisogna investire tanto. Talvolta troppo. Così si tengono strette le chiavi di ciò che hanno già.
Nel frattempo le maglie si stringono: prima lo stop agli Euro 4, ora in alcune regioni si punta il dito sugli Euro 5. In parallelo, il carburante è sempre più caro, tanto che può spingere gli italiani a volersi rifornire dove costa meno. Peccato che fare il pieno, ora, può diventare un vero e proprio reato.
Quando il carburante diventa oro
Come già accennato, ad oggi le elettriche restano fuori portata per molti: costano troppo, le colonnine sono poche – e spesso fuori servizio – e l’usato praticamente non esiste. Gli incentivi ci sono, ma tra carte, attese e burocrazia sembrano più un ostacolo che un aiuto. Così, chi può, si rifugia negli ibridi: il compromesso facile di chi non vuole, o non riesce, a scegliere da che parte stare.
Ma nemmeno restare con benzina o diesel significa risparmiare. I prezzi alla pompa restano alti, con il diesel finito nel mirino per l’aumento legato alle accise e la benzina che segue a ruota. Proprio sulle accise, però, si sta riaccendendo un capitolo che con i listini c’entra poco, ma con il portafoglio molto: litri di troppo e una legge che, se ignorata, può trasformare un semplice viaggio in un problema penale.

Vietato fare rifornimento di carburante
La norma non è nuova, ma con il ritorno dalle vacanze di settembre (e l’esigenza di tornare a risparmiare) è meglio ricordarla: superare i 10 litri di carburante in tanica può trasformare un banale spostamento in un guaio penale. Non serve provare che il gasolio o la benzina siano destinati alla rivendita: basta il quantitativo e il fatto che sia trasportato fuori dal serbatoio per far scattare la presunzione di fine commerciale.
Un dettaglio che molti ignorano, ma che in certe situazioni può pesare: chi pensa di fare scorta nel distributore economico per risparmiare, o di attraversare il confine con taniche piene dopo un rifornimento ‘conveniente’ all’estero, rischia di scoprire la legge nel modo peggiore.
La Cassazione lo ha chiarito tempo fa: per i prodotti soggetti ad accisa, come il carburante, la legalità si gioca non solo sulla quantità, ma anche sul come si trasporta. E basta davvero poco – una tanica in più – per superare la linea.