Parcheggi, spunta la trappola invisibile del codice della strada: multe salatissime a tutti | Ti beccano e nemmeno lo sai

La trappola del parcheggio - mobilitasostenibile.it
Una trappola talmente invisibile che è già il terrore di milioni di automobilisti: come difendersi dalle multe selvagge dei parcheggi.
C’è una cosa peggiore del traffico: tornare all’auto e scoprire un verbale attaccato sul parabrezza o, peggio, ricevere la notifica via posta giorni dopo. L’idea che qualcuno – una telecamera, un dispositivo automatico, un sistema di controllo – possa colpirci senza che ce ne accorgiamo ha trasformato il semplice gesto di parcheggiare in una piccola, costante forma di ansia quotidiana per moltissimi automobilisti.
Il problema è che non si tratta di semplici paranoie; negli ultimi anni i Comuni hanno moltiplicato gli strumenti di controllo. ZTL che non sono chiare, telecamere che registrano ingressi e uscite, parchimetri che cambiano regole o app che funzionano male. Alla fine ci si ritrova sempre con sanzioni salate, e spesso la sensazione di essere beffati da regole che non si vedono a occhio nudo.
Le trappole invisibili che conviene conoscere
Molte multe non nascono da infrazioni plateali, ma da dettagli che sfuggono. Basti pensare all’ingresso in una ZTL fotografata da telecamere automatiche, un parcheggio su strisce gialle riservate a residenti o a autorizzati, la mancata indicazione chiara del divieto, il parchimetro che accetta solo monete ma ormai tutti pagano con l’app. In città d’arte o nei centri storici le ZTL hanno orari diversi da quartiere a quartiere; in alcuni casi servono permessi speciali per determinate fasce orarie.
Poi ci sono i sistemi automatizzati. Si parla di telecamere che leggono la targa al passaggio e incrociano dati, casse automatiche in entrata/uscita che non registrano correttamente il pagamento, o piattaforme private che segnalano la sosta irregolare e poi sparano la sanzione amministrativa.
E non dimentichiamo i parcheggi privati con rilevamento automatico o telecamere con timer nelle soste dei supermercati: se il gestore ha un contratto con società di recupero danni, la voce ‘multa’ può diventare una richiesta di pagamento da 50–100€ anche per un piccolo ritardo. Ma come fare per liberarci dal peso di essere costantemente a rischio durante una banalissima sosta? Seguendo alcuni semplici – ma non per questo scontati – accorgimenti.

Come difenderci dai parcheggi trappola
Prima regola: leggere la segnaletica all’ingresso e prendersi un secondo in più per capire orari ed eccezioni. Se c’è una ZTL, consultare la mappa del Comune e non fidarsi ciecamente del navigatore. Le app (Parkopedia, EasyPark, MyCicero) aiutano a trovare e pagare i parcheggi, ma non sostituiscono il cartello fisico. Se si è in dubbio, meglio un’area a pagamento ben segnalata o un parcheggio custodito; fotografare luogo, segnaletica e scontrino è la chiave in caso di contestazione. E ancora: evitare strisce gialle, stalli riservati e soste oltre il limite orario.
Infine, quando arriva la multa, non va mai buttata: leggere dove e quando è stata commessa l’infrazione, chi l’ha emessa e i termini per pagare o ricorrere. Spesso è possibile chiedere accesso alla foto o alla registrazione; se c’è un errore evidente (targa mal letta, data sbagliata) conviene raccogliere documenti e valutare il ricorso. A volte pagare subito conviene per lo sconto; se si contesta, informarsi sulle procedure (Giudice di Pace o Prefettura). In pratica: attenzione, una foto e un’app, e si evitano molte trappole.