Autostrade, questa tassa fantasma ti prosciuga il conto senza avvisarti: il casello non gli basta più | Ecco come evitarla

La tassa autostradale - mobilitasostenibile.it
Una nuova tassa spunta tra i costi autostradali: sono le spese nascoste a cui nessuno fa caso (e che in certo casi si potrebbero evitare).
Guidare in autostrada è sempre più caro: pedaggi che cambiano a seconda della tratta, supplementi per tunnel e ponti, e quella fastidiosa sensazione che il conto finale presenti voci che non ricordavamo. L’ansia nasce dall’idea di aver pagato un addebito eccessivo, senza spiegazioni chiare.
Non è un errore isolato: succede abbastanza spesso da farci pensare che, oltre al pedaggio, esistano commissioni e sovrapprezzi praticamente invisibili. Ecco, in effetti è proprio così.
Ma quali sono queste spese extra e, soprattutto: come possiamo difenderci? Prestando attenzione ad alcuni dettagli che sfuggono quasi a tutti, almeno nel primo momento.
Le ‘tasse fantasma’ da tenere d’occhio in autostrada
Il focus cade sul Telepass e su dispositivi simili, ma non è l’unico problema. Questi strumenti semplificano il viaggio, ma possono portare rischi concreti: commissioni di gestione, doppie registrazioni, tariffazioni diverse per tratte particolari o per veicoli classificati in modo errato. Chi usa carte prepagate o servizi intermediari spesso scopre fee applicate al pagamento del pedaggio.
Esistono poi tratte ‘speciali’ (tunnel, viadotti, ponti) con supplementi non sempre evidenti, e gli immancabili errori di fatturazione: targhe lette male o passaggi attribuiti a tratte non percorse. Infine, servizi privati collegati all’autostrada — aree di servizio, parcheggi o rampe a pagamento — possono generare addebiti separati che finiscono sul conto senza che ce ne accorgiamo. Ma come accorgersene e difendersi dall’errore?

Come prevenire e contestare addebiti sospetti in autostrada
Prima regola? Leggere il contratto del telepedaggio: suona banale, ma molti non l’hanno mai aperto. Capire le commissioni, le fasce orarie e come vengono gestite le tratte insolite è fondamentale. Controllare l’estratto conto del dispositivo almeno una volta al mese: le micro-voci, sommate, fanno danno. Prima di partire, verificare il costo della tratta su mappe o calcolatori online; quando possibile, preferire il pagamento diretto al casello, che spesso è più trasparente. Se si usa un intermediario (app, carta prepagata), verificare le commissioni applicate e valutare se conviene.
Senza dimenticare un mantra: non ignorare la notifica. Annotare data, ora e tratto; scaricare ricevute e chiedere al gestore le foto del passaggio. Spesso le registrazioni chiariscono l’accaduto. Se la fattura è sbagliata — targa errata, tratto diverso — aprire subito contestazione formale e conservare ogni documento.
Se il gestore non risponde, rivolgersi a un’associazione consumatori: una segnalazione mirata accelera i tempi e spesso risolve. Se l’addebito è corretto ma viene offerto lo sconto per pagamento rapido, valutare il saldo: si risparmiano decine di euro e si chiude la pratica. Insomma, non servono trucchi: bastano pochi controlli e la giusta attenzione.