Incentivi auto elettriche, braccio di ferro in Italia: c’è lo scoglio Eco-score | Le associazioni scrivono al Governo

Modellini auto (Instagram) - mobilitasostenibile.it
Permane un clima di incertezza in Italia intorno agli incentivi per le auto elettriche del 2025. Il nodo dell’Eco-score fa scattare l’allarme, le associazioni auto contattano il ministro dell’Ambiente.
I nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche non sono ancora partiti in Italia e fioccano le polemiche. Il via ufficiale, atteso in prima battuta a settembre, è slittato alla metà d’ottobre. Il ministero dell’Ambiente ha ridefinito le aree funzionali in Italia per l’assegnazione dell’Eco bonus, destinato a zone urbane che siano in prossimità di aree metropolitane e soggette a pendolarismo.
Anche la restrizione dei parametri ISEE non è andata giù a molti, mentre ora il nuovo scoglio porta il nome dell’Eco-score. Parliamo del criterio di punteggio ambientale ispirato al modello francese, che considera la fase di produzione e trasporto della vettura, senza includerne l’intero ciclo vita.
Nell’attesa di definire ufficialmente questo parametro, due importanti associazioni hanno scritto al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Parliamo della Federauto, la Federazione italiana concessionarie, e dell’Unrae, l’Unione nazionale delle case auto estere.
Le due realtà aziendali chiedono al Governo di eliminare questo criterio sul modello transalpino. Il decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, che definisce i criteri per accedere alle agevolazioni, recita così: “Potrà essere definito un elenco dei veicoli oggetto di incentivazione.” Una circostanza che non esclude dunque la presenze dell’Eco-Score in Italia.
Case auto e concessionarie contro l’Eco-score
Sono tre i punti critici con l’Eco-score su cui le associazioni fanno scattare il campanello d’allarme. Innanzitutto ci sarebbe l’esclusione di moltissimi modelli dagli incentivi per i mezzi a batteria. In questo modo si ridurrebbe drasticamente la scelta per consumatori ed aziende, oltre a mettere a rischio l’ingente spesa destinata alle risorse.
In seconda battuta il vincolo rappresenterebbe una discriminazione sul mercato, difficilmente sostenibile sul piano tecnico e giuridico. Le auto elettriche escluse rappresentano infatti il 66,5% dell’immatricolato nei primi otto mesi del 2025.

Tutte le criticità emerse intorno all’Eco-score
Terzo ed ultimo punto critico, le conseguenze con questo criterio di selezione rischiano di gravare sulle spalle di concessionarie, consumatori ed officine, oltre a fornitori e componentisti.
Le associazioni parlano di “Radicale revisione dello schema francese” in vista dell’avvio del nuovo bonus in Italia. Vedremo se il Governo darà ascolto alle richieste del mercato auto.