RIVOLUZIONE PATENTE, l’esame cambia completamente: addio alla teoria

Esame della patente: cosa cambia - mobilitasostenibile.it
L’esame teorico, con i suoi quiz a trabocchetto, ha fatto tremare generazioni intere. Ma adesso le regole sono cambiate.
Chiunque abbia provato a conquistare la patente lo sa bene: il primo ostacolo non è stato il traffico, né la partenza in salita. È stato il test teorico. Quelle crocette all’apparenza semplici, che però nascondevano trabocchetti, domande ambigue e mille possibilità di errore. Per molti, una roulette russa. Una risposta sbagliata di troppo, ed ecco la bocciatura. Nonostante ore di studio, schede su schede, manuali ingialliti e simulazioni online, tanti candidati si sono ritrovati al punto di partenza con un solo pensiero in testa: quella di non potercela fare.
Eppure, sapere le regole della strada è fondamentale. Ma una cosa è imparare davvero come si guida, un’altra è dover memorizzare nozioni astratte che, spesso, poco hanno a che fare con l’esperienza reale. E proprio per questo, il 2025 segnerà una svolta. Una di quelle che promettono di alleggerire lo stress, eliminare il fattore fortuna e puntare tutto su ciò che conta: la pratica. La guida vera. Quella fatta di rotatorie da affrontare, parcheggi da conquistare e decisioni da prendere in mezzo al traffico.
Addio ai quiz, più spazio alla strada
Il Ministro Salvini lo aveva anticipato con parole chiare: l’esame per la patente non sarà più un test mnemonico, ma una prova legata alla realtà. Niente più domande multiple con risposte al limite del paradossale. Dal 2025, l’obiettivo è ridurre il peso della teoria e valorizzare la pratica.
Sono state introdotte guide obbligatorie in autostrada, in notturna e in condizioni complesse, per verificare la preparazione del candidato sul campo, non sui banchi. La teoria resterà, certo, ma con un approccio più sensato e meno scolastico. E poi c’è un corso esterno. Una sorta di bonus.

Il bonus patentato e le norme post esame
Chi ha seguito corsi scolastici di educazione stradale potrà ricevere un bonus di due punti alla patente. Un incentivo pensato per premiare chi ha già dimostrato interesse verso la sicurezza e la legalità. In parallelo, cambia anche la gestione dei neopatentati: il limite di potenza del veicolo per tre anni fino a 105 kW e con potenza specifica (rapporto potenza/peso) fino a 75 kW per tonnellata, mentre il tasso alcolemico dovrà essere pari a zero. Chi sbaglia, oggi, rischia molto di più rispetto al passato.
A cambiare, tuttavia, non sarà solo l’esame. Anche il ‘dopo’ diventa più severo. Le multe per chi guida con il cellulare in mano arriveranno a 1.000€, e già alla prima infrazione scatta la sospensione della patente. Per chi viene trovato sotto l’effetto di droghe, non basterà più dimostrare di essere lucidi: l’assunzione sarà sufficiente per far scattare la denuncia. E in caso di recidiva per guida in stato di ebbrezza, si potrà finire con l’obbligo di usare l’alcolock: il dispositivo che blocca l’auto se rileva alcol nel respiro.
Insomma, ottenere la patente sarà forse meno frustrante, ma tenerla richiederà attenzione, responsabilità e nessuna leggerezza.