L’auto elettrica si trasforma in powerbank: progetto ufficiale Renault | Ecco la soluzione in caso di blackout

Carica auto elettrica (Instagram) - mobilitasostenibile.it
Renault lancia in Austria un progetto pilota per alimentare le reti di telefonia mobile con veicoli elettrici. Ecco come funziona la tecnologia in caso di blackout.
La Renault lancia un particolare progetto pilota in Austria, che prevede di utilizzare le auto elettriche come fonte di energia in casi di emergenza. Quella della telefonia mobile è un’infrastruttura critica in caso di blackout. La rete fissa in assenza di corrente si spegne e resta solo quella cellulare a funzionare. Ma anche le antenne rischiano di restare senza corrente.
In caso di interruzione di energia le stazioni base dispongono di batterie tampone che sono destinate ad esaurirsi col passare del tempo. Proprio in questa ottica nasce l’iniziativa intrapresa da Renault ai confini con l’Italia settentrionale.
Le linee di trasmissione e le centrali di smistamento sono di solito protette da generatori diesel. Ma garantire la stessa copertura per migliaia di antenne è una strada decisamente impraticabile. Ecco perché la tecnologia V2L (Vehicle to Load) potrebbe risolvere il problema in caso di blackout. Vicino Vienna, a Raasdorf, l’operatore energetico A1, insieme a Renault ed al comune locale, hanno dimostrato come funziona.
Il responsabile di A1 ha annunciato: “Ogni stazione base ha una batteria che dura circa 30 minuti. In caso di emergenza un’auto elettrica può diventare un powerbank su ruote per prolungare il servizio.”
L’auto elettrica come powerbank su ruote: la soluzione ai blackout
In caso di blackout prolungato le auto V2L, come una futura Renault 5 elettrica, verrebbero portate presso la stazione base. Qui, tramite un’interfaccia ad hoc, alimenterebbero direttamente l’impianto. Un sistema di gestione intelligente controllerà poi i consumi, in modo da mantenere la rete mobile attiva. Così funzioneranno le chiamate di emergenza e la comunicazione tra i cittadini non subirà interruzioni.
Inoltre, non c’è bisogno di personale specializzato per attivare il collegamento. Secondo i media locali basterà inserire l’adattatore V2L nella presa di carica.

Il progetto energetico Renault presentato in Austria
Nella località austriaca le istituzioni credono molto in questo progetto. Per ora c’è un solo veicolo a batteria idoneo ma non ci sono dubbi che i numeri sono destinati a crescere.
In caso di necessità aziende o volontari si faranno avanti nell’iniziativa. Appare complicato attrezzare tutte le 8.000 stazioni presenti in Austria, con A1 che ha fissato l’obiettivo di coprirne almeno la metà.