UFFICIALE MATTEO SALVINI: da lunedì cambia tutto alle patenti | Controlla subito se devi rifare l’esame

Matteo Salvini e patente di guida

(credit: By © European Union, 1998 – 2025, Attribution, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=156469771) - mobilitasostenibile.it

Un cambiamento apparentemente tecnico, ma con conseguenze pratiche enormi: ecco cosa sta accadendo nel sistema delle patenti europee.

C’è chi guida da anni senza pensarci troppo. La patente è lì, nel portafoglio, e finché non scade sembra tutto a posto. Ma le regole cambiano, e a volte lo fanno in modo silenzioso, sotto forma di aggiornamenti normativi che non finiscono mai nei telegiornali, ma che possono trasformarsi in un bel grattacapo alla prima visita in Motorizzazione.

Il Ministero delle Infrastrutture – guidato da Matteo Salvini – ha confermato l’adesione piena dell’Italia al sistema europeo delle patenti a lettere e numeri. Una sigla, una cifra, una scadenza. Sembra poco, ma è qui che si gioca una delle svolte meno raccontate ma più importanti per milioni di automobilisti.

Le nuove categorie europee: cosa sono e perché cambiano tutto

Come noto, A1, A2, B, BE, C1, D1: sono le sigle che da anni definiscono in modo sempre più preciso cosa possiamo guidare, a che età e con quali esami. Non sono solo lettere: sono vere e proprie ‘patenti dentro la patente’, introdotte ufficialmente nel 2013 ma applicate in modo sempre più stringente a partire dagli anni successivi, in particolare da luglio 2024 con l’entrata in vigore del Regolamento UE 2019/2144.

Ma questa suddivisione così dettagliata, oggi, non è più marginale. Anzi, è il punto da cui partire per capire una cosa molto semplice: devi rifare l’esame oppure no?

Patente di guida retro
Patente di guida – mobilitasostenibile.it

Quando serve davvero rifare l’esame

La logica dei numeri è quella di uniformare le regole in tutta Europa, ma con un effetto collaterale pesante: se vogliamo ‘salire di categoria’ – ad esempio, dalla B alla BE o dalla A2 alla A – non sempre basta un aggiornamento automatico. Serve un nuovo esame, un’età minima specifica, a volte anche un corso aggiuntivo.

Soprattutto per chi ha una patente più vecchia, magari ottenuta prima dell’armonizzazione introdotta con la Direttiva 2006/126/CE dell’Unione Europea. Questa suddivisione più dettagliata serve a distinguere con precisione il tipo di veicolo che si è abilitati a guidare, ma anche a regolare meglio l’accesso alle categorie superiori.

La verità? Non basta più dire ‘ho la C, voglio passare alla D’. Per molti automobilisti (soprattutto chi ha ottenuto la patente prima del 2013), non è chiaro se il proprio titolo sia equiparato a una nuova categoria o se sia necessario sostenere un nuovo esame per proseguire.

Ecco perché conviene davvero controllare: in fase di rinnovo, aggiornamento o conversione da estera a italiana, questi dettagli diventano fondamentali. Si rischia di trovarsi davanti a un esaminatore solo per non aver letto bene una sigla. E a quel punto, la sorpresa non è certo piacevole.