Prende un monopattino per evitare il traffico: al controllo gli contestano tre reati in uno | casco, targa e assicurazione

Monopattino-elettrico-Foto-di-Mearth-Technology-da-Pexels-MobilitàSostenibile.it

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Sale sul monopattino per dribblare il traffico, ma al primo posto di blocco scopre l’altra faccia della nuova legge: senza casco, targa e assicurazione oggi rischi tre reati in un colpo solo.

La scena è quella ormai tipica delle grandi città nel 2025: lui lascia l’auto in garage, prende il monopattino elettrico e imbocca le corsie più libere convinto di aver trovato la scorciatoia perfetta. Ma alla prima pattuglia della Polizia locale, il sogno di evitare il traffico si trasforma in un verbale a più zeri. Niente casco, nessun contrassegno identificativo visibile, zero assicurazione: tre violazioni insieme, tutte previste dalle nuove regole della micromobilità.

Con l’entrata in vigore della riforma del Codice della Strada e dei decreti attuativi, il monopattino è diventato a tutti gli effetti un veicolo soggetto a obblighi ben precisi: casco per tutti, targa personale e assicurazione RC. Non più un “giocattolo” urbano, ma un mezzo che deve poter essere identificato e coperto in caso di incidente, come spiegano anche i vademecum dedicati ai nuovi obblighi.

Dal giocattolo alla targa personale: cosa è cambiato davvero

Secondo l’Automobile Club d’Italia, la novità principale è il contrassegno identificativo, una piccola “targa personale” che ogni monopattino deve avere, ben visibile, applicata sul piantone dello sterzo tra 20 centimetri e 1,20 metri dal suolo. Non è una targa tradizionale da auto, ma una placca standardizzata con codice alfanumerico che permette di risalire rapidamente al proprietario e al veicolo in caso di controlli o sinistri.

Accanto alla targa, il pacchetto di regole introduce l’obbligo di casco per tutti i conducenti, senza più differenze tra minorenni e maggiorenni, e la necessità di stipulare una polizza di assicurazione RC dedicata al monopattino, con sanzioni che possono arrivare fino a 400 euro per chi circola senza essere coperto. L’obiettivo dichiarato del legislatore è chiaro: ridurre gli incidenti e responsabilizzare chi usa questi mezzi in città, ponendo fine alla “giungla” dei primi anni di boom.

Vigile che fa una multa con patente e libretto di un conducente in mano
Multa – mobilitasostenibile.it

Il controllo in strada: come nascono tre reati in un solo verbale

Nel caso del nostro pendolare “furbo”, basta una manciata di secondi per far emergere tutti i problemi. La pattuglia ferma il monopattino in una strada urbana a 50 all’ora: niente casco in testa, contrassegno identificativo assente, nessun documento che provi l’esistenza di una polizza RC. Tre violazioni distinte che vengono riportate sul verbale, con importi che si sommano e la possibilità di fermo del mezzo, esattamente come accade per un’auto senza assicurazione o senza targa.

La lezione è semplice: nel 2025 prendere il monopattino per evitare il traffico è ancora una scelta intelligente, ma solo se si rispettano le nuove regole. Casco allacciato, “targhino” ben visibile e assicurazione attiva sono diventati il kit minimo per circolare sereni. Chi prova a fare il furbo rischia di scoprire, alla prima paletta alzata, che il vero ingorgo non è più in strada, ma nel portafoglio, tra multe e spese impreviste nate da tre reati in uno.