Addio al limite storico di 50km/h in città: si passa ufficialmente a velocità molto più alte | Ci ritroveremo tutti pirati della strada

Cartello fine limite 50 km/h su sfondo urbano

Limite di velocità in città - mobilitasostenibile.it

Dopo anni di battaglie sul limite stradale nelle città, ora la soglia si alza invece di diminuire: la decisione rischiosa.

Per anni è stato il riferimento fisso, il numero inciso sui cartelli bianchi all’ingresso dei centri abitati: 50 km/h. Il limite urbano, quello giusto, quello che – secondo la teoria – dovrebbe garantire sicurezza a pedoni, ciclisti, automobilisti e motociclisti. Ma oggi, tra chi lo difende a spada tratta, chi vorrebbe abbassarlo e chi lo ha già alzato, il famoso 50 è già un ricordo.

Perché mentre incendia il dibattito sulle ‘Città 30’ e si sollevano proteste a ogni stretta del Codice della Strada, c’è chi ha deciso di accelerare davvero. E così, di ufficializzare il sorpasso ad un limite di velocità in città più alto.

Limite urbano: in Italia si vuole rallentare, ma il Ministero dice no

Bologna ci ha provato. E non è stata l’unica. In molte città italiane – da Milano a Torino, passando per centri più piccoli – da anni si spinge per abbassare i limiti urbani, puntando su una maggiore sicurezza e una mobilità più dolce. Il simbolo di questa battaglia è proprio il progetto ‘Bologna Città 30’, partito nel 2024 con l’obiettivo di estendere il limite dei 30 km/h alla maggior parte delle strade cittadine.

Una rivoluzione? Forse. Ma non per tutti. Il Ministero delle Infrastrutture, guidato da Matteo Salvini, ha subito messo i paletti: nessuna città può decidere da sola di ridurre i limiti sotto i 50 km/h senza una motivazione tecnica precisa per ogni singolo tratto di strada. Altro che zone 30 ovunque. Il rischio, secondo il Ministero, è di creare confusione, intralcio al traffico e perfino problemi ambientali per effetto delle auto costrette a cambiare continuamente velocità.

Risultato? Da una parte sindaci e attivisti che lottano per rallentare. Dall’altra, un governo che non vuole sentire parlare di riduzioni generalizzate. In questo scenario, poi, c’è chi ha deciso di correre. Per questo motivo, qualcuno ha deciso non solo di proporre, ma di aumentare ufficialmente il limite di velocità nelle strade urbane.

Strada urbana trafficata
Limite di velocità urbano – mobilitasostenibile.it

In città si viaggia a 60

Mentre in Italia ci si divide sul tema dei 30, in Georgia – sì, quella sul Mar Nero – hanno deciso di fare esattamente l’opposto: alzare il limite urbano da 50 a 60 km/h. Una decisione adottata senza clamore e con l’idea di rendere il traffico più fluido, soprattutto nei grandi centri come Tbilisi.

E non è finita qui. Alcune strade urbane toccano anche i 70 o 80 km/h, come la George W. Bush Street, arteria che collega la città all’aeroporto. Altro che zone 30.

Ed è qui che viene da chiedersi se il vero problema sia davvero la velocità in sé, o qualcosa di più profondo. La prudenza urbana? Il Ministro delle Infrastrutture? O forse, come spesso accade, è l’Italia stessa a fare eccezione. Perché o in Georgia ignorano il fatto che alzare i limiti può aumentare gli incidenti – cosa improbabile – oppure da noi il vero nodo sta altrove: nelle strade che abbiamo e in chi le guida ogni giorno.