Addio rinnovo patente, con la nuova legge decade la possibilità: non è più consentito

Uomo con la sua patente in mano

Rinnovo della patente - mobilitasostenibile.it

La nuova legge mette i paletti al rinnovo della patente: tutte le condizioni apparentemente innocue che potrebbero negarlo.

La patente di guida, per molti, è sinonimo di autonomia. Non è una semplice certificazione, ma il documento che consente di mettersi al volante. Eppure, in tanti la danno per scontata, soprattutto quando arriva il momento di rinnovarla. In genere la procedura è rapida, ma può complicarsi se emergono dubbi o segnalazioni sulla condotta avuta fino a quel momento con la propria licenza.

Così, quei dieci minuti che di solito bastano possono trasformarsi in un percorso ben più lungo, fatto di accertamenti e verifiche. Il punto è che oggi il rischio di vedersi rifiutare il rinnovo è reale. A volte basta una diagnosi di diabete, altre una condizione di stanchezza cronica. E i casi di rifiuto stanno diventando sempre più frequenti.

Patente, quando il rinnovo si fa complesso

Il rinnovo della patente, di norma, dovrebbe essere una formalità. Un appuntamento ogni dieci anni fino ai 50, poi ogni cinque, e infine ogni due dopo gli 80. Una routine rapida, fatta di un controllo medico e qualche firma. Ma oggi questa sicurezza traballa: esistono condizioni che possono ribaltare l’esito in un attimo.

La visita oculistica, ad esempio, è il primo vero spartiacque. Non superarla significa vedere la pratica congelata, specialmente se serve un approfondimento (anche se c’è da dire che nella maggior parte dei casi si risolve con un paio di occhiali). A rappresentare un problema maggiore sono i disturbi neurologici o cardiaci, le menomazioni fisiche o psichiche, e le patologie croniche come il diabete. In questi casi servono controlli specifici e il parere di uno specialista. Un diabetologo, per esempio, deve attestare che la malattia sia sotto controllo, perché un calo glicemico improvviso al volante può trasformarsi in un incidente grave.

E non è tutto. Anche la cosiddetta sonnolenza cronica, che può sembrare un dettaglio, diventa motivo di esclusione perché mina i riflessi. Qui la decisione non spetta più a un singolo medico, ma a una commissione della Motorizzazione. Insomma, una questione decisamente più sfumata. Senza dimenticare di un altro tasto dolente: la condotta alla guida.

Illustrazione certificato medico e patente di guida
Patente, gli ostacoli durante il rinnovo – mobilitasostenibile.it

La condotta alla guida ora pesa davvero

Sebbene in molti lo sottovalutino, anche la nostra storia al volante può giocare il suo ruolo. Recidiva nell’abuso di alcol o droghe, incidenti causati da distrazioni, condotte pericolose: tutto resta agli atti e, di conseguenza, può pesare sul rinnovo. Cosa cambia? Rispetto al passato, oggi non basta più presentarsi davanti al medico dichiarando di stare bene se il passato racconta tutt’altro.

Ma oltre al passato burrascoso, anche patologie cardiache sono un altro fronte delicato. Aritmie, angina e sincope richiedono valutazioni approfondite e, nei casi più gravi, portano al rifiuto immediato. L’unica possibilità è attendere un miglioramento clinico e riprovare.

Ecco perché parlare di ‘addio al rinnovo’ non è più un’esagerazione. Basta una patologia trascurata o una condotta sbagliata per ritrovarsi senza patente. E con essa, senza quella libertà che per molti è sinonimo stesso di indipendenza.