Addio sensori di parcheggio, corri a smontarli: 1680€ di multa se li hai installati sulla tua auto | Legge già firmata

Sensori di parcheggio

Sensori di parcheggio - mobilitasostenibile.it

I sensori di parcheggio diventano illegali: chi dovrà smontarli il prima possibile per non incorrere in un’ingente sanzione.

Sembravano la salvezza definitiva contro i pali invisibili e i muri troppo vicini. I sensori di parcheggio sono diventati, negli ultimi anni, un must anche per chi guida una Panda del 2006: si comprano online, si montano in officina e via, senza pensieri.

In effetti, oggi è difficile trovare un’auto nuova che ne sia sprovvista. C’è chi ha i classici sensori a ultrasuoni montati sui paraurti, chi la telecamera posteriore, chi entrambi. Sono quei sistemi che ci avvisano con un beep o un’immagine ogni volta che ci avviciniamo a un ostacolo in fase di manovra, e spesso ci hanno salvato dal graffio – o dal vicino di parcheggio troppo ottimista.

Il punto, però, è che non tutti i sensori sono uguali. E la legge prevede che molti di questi andranno smontati, poiché diventano ‘non a norma’.

Sensori di parcheggio non a norma: chi dovrà smontarli nel 2025

Ci sono quelli integrati di fabbrica, inseriti nel sistema elettronico dell’auto, omologati e riportati nella scheda tecnica. E poi ci sono quelli montati dopo, magari dal meccanico sotto casa, con fori nel paraurti e cablaggi adattati. Ed è proprio su questi ultimi che si accendono i riflettori della legge: se il montaggio modifica le caratteristiche costruttive del veicolo, serve l’ok della Motorizzazione e l’annotazione sul libretto. Altrimenti, diventano irregolari. Anche se funzionano. Anche se sono utili. Anche se nessuno ce l’aveva detto.

Lo dice chiaramente l’articolo 78 del Codice della Strada: ogni modifica alle caratteristiche costruttive di un veicolo – dimensioni, massa, sistema elettrico, carrozzeria – deve essere approvata dalla Motorizzazione e trascritta sul libretto di circolazione. In mancanza di questa approvazione, il veicolo è tecnicamente ‘non conforme’, e chi lo guida rischia sanzioni pesanti.

Il caso più comune? Sensori montati aftermarket che alterano il paraurti posteriore, collegati direttamente alla rete elettrica dell’auto senza passare da omologazione né aggiornamento del libretto. Da fuori sembrano innocui, ma sulla carta sono una modifica strutturale. E in caso di controllo, la multa può arrivare fino a 1.680€, con possibile fermo del veicolo. Ma come capire se i sensori in regola e come muoversi in questi casi?

Sensori di parcheggio
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Controllo dei sensori di parcheggio e omologazione

Se i sensori sono stati montati dopo l’acquisto, la prima cosa da capire è come. Se il kit è incollato esternamente e non tocca impianto elettrico o carrozzeria, di solito non serve omologazione. Ma se sono stati forati nel paraurti e collegati alla centralina, la legge li considera una modifica tecnica: serve l’ok della Motorizzazione e l’annotazione sul libretto.

La buona notizia è che l’omologazione si può fare anche dopo, con una visita tecnica in Motorizzazione e l’aggiornamento del libretto. I costi? Circa 25€ se fai tutto da solo, oppure fino a 200€ con agenzia. Se non si ha intenzione di farlo, allora conviene smontarli. Ma in ogni caso conviene muoversi per tempo, prima che ci pensi la pattuglia.