Auto elettriche in Europa, Mario Draghi a gamba tesa: bocciata totalmente la linea UE

Mario Draghi

Mario Draghi (Instagram) - mobilitasostenibile.it

Mario Draghi critica gli obiettivi green UE per l’auto elettrica europea. L’ex premier sottolinea i limiti e i ritardi nella strategia del settore automobilistico.

Mario Draghi ha espresso dubbi sulle regole europee relative alla mobilità sostenibile, sottolineando che le norme attuali per la decarbonizzazione del settore automobilistico si basano su presupposti superati. Secondo l’ex premier, la transizione verso modelli a batteria richiede un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico e un’analisi aggiornata degli sviluppi di mercato.

Questa posizione è stata espressa durante la conferenza “Un anno dopo il rapporto Draghi”, tenutasi a Bruxelles. Le nuove regole UE prevedono che tutte le auto vendute siano a emissioni zero entro il 2035, con l’obiettivo di un trasporto a impatto ambientale nullo entro il 2050.

Tuttavia, Draghi ha evidenziato come alcune proroghe siano già state concesse, come nel caso delle Euro 5 che potranno circolare in Italia fino al 2026. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha ricordato l’importanza del Rapporto Draghi come riferimento per strategie e investimenti a favore della competitività europea.

Nonostante ciò, osservatori e investitori sottolineano che l’implementazione reale per startup e sviluppo tecnologico resta insufficiente. Il discorso di Draghi sconfessa in parte lo stesso Rapporto, il quale puntava a guidare l’Europa verso una decarbonizzazione del settore automobilistico attraverso la vendita di auto a zero emissioni entro il 2035.

Draghi scende dal carro elettrico: critiche alla linea UE

Gli obiettivi green includevano lo sviluppo coordinato della produzione di veicoli elettrici, batterie e chip, allo scopo di ridurre la dipendenza da fornitori esteri e stimolare il commercio interno. Tuttavia, la strategia europea per l’auto elettrica mostra progressi limitati e ritardi strutturali. Il mercato interno non è stato stimolato come previsto negli ultimi tempi.

La rete di ricarica richiede un’accelerazione di tre-quattro volte nei prossimi cinque anni. I veicoli elettrici rimangono costosi e l’innovazione europea non ha colmato il divario con Stati Uniti e Cina. Le catene di approvvigionamento, in particolare per batterie e semiconduttori, restano frammentate e dipendenti dall’estero.

Ursula von der Leyen in conferenza
Ursula von der Leyen (Instagram) – mobilitasostenibile.it

Il nuovo piano di Draghi per la mobilità elettrica

Draghi ha suggerito un approccio tecnologicamente neutro, sottolineando la necessità di coordinare regolamentazione, infrastrutture e sviluppo industriale. Per aumentare la diffusione dei veicoli a zero emissioni e sostenere la competitività europea in un settore che impiega oltre 13 milioni di persone.

La transizione deve essere flessibile, adattandosi alle condizioni reali del mercato e alle capacità tecnologiche disponibili, senza vincoli ideologici predefiniti. La discussione a Bruxelles punta ora a bilanciare ambizioni green e sostenibilità industriale, tra regole europee, investimenti e capacità produttive.