Autogrill, con la truffa dell’acqua stanno facendo neri tutti gli automobilisti: non ti fermare o ti ritrovi senza un euro

La truffa bottiglietta d'acqua in autogrill - mobilitasostenibile.it
Quest’estate in Autogrill spunta una nuova truffa che miete sempre più vittime: quando una semplice pausa per bere può costarti davvero cara.
Siamo nel pieno delle ferie estive, quelle che i media definiscono da bollino rosso per il traffico. E in effetti è così: basti pensare ai tratti autostradali sempre più congestionati. È proprio in questo periodo, quando automobilisti e famiglie trascorrono ore in viaggio, che il tragitto si allunga inevitabilmente. E allora che fare, se non concedersi una pausa rigenerante?
Il problema è che questo momento di quiete può trasformarsi in una vera e propria rapina ben architettata. Una di quelle situazioni che non ci si aspetta, ma che non si può nemmeno denunciare. Un paradosso, certo, ma è quello che stanno segnalando centinaia di automobilisti in queste settimane.
La truffa della bottiglietta d’acqua in autogrill
Fermarsi in autostrada per un caffè o una bottiglietta d’acqua dovrebbe essere la cosa più banale del viaggio. E invece è proprio lì che arriva la stangata. Non parliamo di furti né di finti trucchetti: sono i prezzi esposti, chiari, stampati sui listini. Solo che, secondo un’indagine di Altroconsumo, una bottiglietta che al supermercato costa 0,63 € al litro, in autogrill vola oltre i 3,18€. Cinque volte tanto, per lo stesso identico prodotto, con la sola differenza che viene venduto dietro un’insegna più grande e in un luogo dove non hai alternative.
E non finisce qui: il caffè, che nei bar cittadini ti costa in media 1,20 €, in autostrada sfiora 1,50 €. La brioche? Due euro tondi, quasi il 50% in più rispetto a quella che trovi sotto casa. Tutto perfettamente legale, certo, ma resta il fatto che una pausa di dieci minuti può trasformarsi in un piccolo salasso.

Prezzi in Autogrill nel 2025: l’analisi di Altroconsumo
E qui sta il paradosso. Non c’è nulla di illecito, eppure la sensazione è la stessa: una rapina con tanto di ricevuta fiscale. Perché lungo centinaia di chilometri non c’è ombra di concorrenza, e quando la sete o la fame si fanno sentire sei costretto a fermarti proprio lì, dove i prezzi sono più alti.
Altroconsumo ha certificato gli aumenti: +21% per il caffè rispetto ai bar cittadini e quasi +50% per una semplice brioche. Il tutto condito da costi di gestione altissimi, concessioni autostradali salate e un monopolio che rende le aree di servizio un mondo a sé stante, dove le regole del mercato sembrano sospese.
Insomma, non è una truffa; è peggio, perché è tutto alla luce del sole. Così capita che una bottiglietta d’acqua diventi improvvisamente un bene di lusso, e che un cappuccino sembri quasi da centellinare. Il viaggio continua, certo, ma con una consapevolezza in più: sulle nostre autostrade non ci si disseta, si fa beneficenza.