Autostrade, scatta la nuova tassa di circolazione: 800€ l’anno e devi pagare anche i caselli | “L’ha deciso il governo”

Tratto autostradale

La tassa di circolazione in autostrada - mobilitasostenibile.it

Oltre ai rincari dei pedaggi, spunta una tassa nascosta da 800€ l’anno: cos’è e chi rischia di pagarla davvero.

Chi si muove spesso in autostrada lo sa: più che un servizio, sta diventando un abbonamento mensile. Ogni anno spunta qualcosa in più da pagare – tra rincari ufficiali, spese accessorie e voci che diventano realtà. E il 2025 non fa eccezione. Anzi, rilancia con nuovi aumenti e nuove sorprese.

Facendo un quadro della situazione, i pedaggi sono aumentati dell’1,8% sui tratti gestiti da Autostrade per l’Italia, che da soli coprono oltre metà della rete nazionale. Un Milano–Napoli arriva ormai a sfiorare i 46€ solo di caselli. E no, non c’è uno sconto se lungo il tragitto trovi cantieri o deviazioni: in Liguria, ad esempio, si continua a pagare a prezzo pieno anche quando la corsia disponibile è una sola e il viaggio dura il doppio.

Il problema è che i rincari non sono più l’unico ostacolo. Il quadro che si sta delineando è più ampio: da un lato aumentano i pedaggi, dall’altro si parla con insistenza di una nuova tassa di circolazione da 800 € l’anno, applicabile a chi percorre regolarmente l’autostrada. Una cifra che va ad aggiungersi a tutto il resto, in nome – si dice – di investimenti e ammodernamenti. Ma il sospetto è che a pagare, come sempre, siano gli stessi.

L’autostrada diventa un lusso

Perché proprio in autostrada? La risposta non è casuale. Le autostrade comportano costi di manutenzione elevati, richiedono controlli più frequenti e sono soggette a un meccanismo di aggiornamento tariffario automatico, autorizzato dallo Stato.

In pratica, ogni anno le concessionarie possono applicare rincari legati all’inflazione e agli investimenti promessi. Una formula prevista dalla legge, ma che – alla prova dei fatti – pesa tutta sulle tasche di chi guida. E non è finita qui. Oltre ai pedaggi, emergono gli obblighi legati alla circolazione stagionale.

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Autostrade in Italia: obblighi e costi – mobilitasostenibile.it

Non si parla di una vera e propria tassa, ma del cambio gomme

Ebbene sì, alcuni penseranno che la cosa non li riguardi, specialmente chi ha puntato sulle gomme 4 stagioni per evitare grattacapi. E invece no. Perché anche su quel fronte c’è qualcosa che è bene sapere.

In Italia il cambio gomme non è un consiglio, è un obbligo. Dal 15 novembre al 15 aprile servono pneumatici invernali o catene a bordo. Dal 15 aprile al 15 maggio, via gli invernali e dentro gli estivi. Le multe non sono simboliche, e i controlli si concentrano proprio dove la velocità è più alta: in autostrada.

“Ma io ho le quattro stagioni, sono a posto tutto l’anno”, dirà qualcuno. Giusto. Ma solo se quelle gomme sono omologate, con sigla M+S e, idealmente, il simbolo del fiocco di neve. Senza quei requisiti, diventano un rischio. E in caso di incidente o di controllo della polizia stradale, si rischia di pagarla cara. Soprattutto se si viaggia su tratte a pedaggio, dove le infrazioni non passano inosservate.

In buona sostanza, il fatto è che anche il cambio gomme, alla fine, pesa come una tassa: si ripete ogni anno (o almeno finché i pneumatici reggono), ha tempi precisi, costi obbligati, e se sgarri – come al solito – paghi.