Bufera auto ibride: inquinano come i motori termici | Lo studio crea scompiglio
Auto ibrida (Instagram) - mobilitasostenibile.it
Le ibride plug-in non sono così green come sembrano. Uno studio rivela una discrepanza allarmante tra emissioni certificate e utilizzo reale su strada.
Un’analisi condotta da Transport & Environment su oltre 800.000 veicoli ibridi plug-in immatricolati in Europa tra il 2021 e il 2023 ha rivelato una discrepanza allarmante tra emissioni certificate e utilizzo reale. I valori su strada risultano quasi cinque volte superiori rispetto a quelli omologati nei test di laboratorio.
I veicoli immatricolati nel 2023 emettono mediamente 139 grammi di CO₂ per chilometro nell’utilizzo quotidiano, contro i soli 28 grammi dichiarati nel ciclo WLTP utilizzato per le certificazioni ufficiali. Questo divario si è progressivamente ampliato negli ultimi tre anni, passando da 3,5 volte superiori ai valori WLTP per i veicoli registrati nel 2021 a 4 volte per quelli del 2022.
La causa principale di questa discrepanza è attribuibile a parametri di calcolo eccessivamente ottimistici utilizzati nei test di omologazione. In particolare il cosiddetto “utility factor” che stima la percentuale di utilizzo in modalità elettrica. I test WLTP presuppongono che i veicoli ibridi plug-in operino in modalità elettrica per l’84% del tempo, mentre i dati reali raccolti dai dispositivi OBFCM mostrano una percentuale effettiva del 27%.
La potenza insufficiente dei motori elettrici costringe il sistema a ricorrere frequentemente al propulsore termico durante accelerazioni, percorrenze ad alta velocità o tratti in salita. Fattore che determina un consumo di carburante sensibilmente più elevato rispetto a quello ottenuto nei test WLTP.
Scandalo ibride plug-in: il dato sulle emissioni
Il confronto con le vetture tradizionali rivela come le emissioni effettive delle PHEV si avvicinino pericolosamente a quelle dei veicoli con motore termico o ibridi convenzionali.
Mentre i test WLTP indicano per le ibride plug-in emissioni inferiori del 75% rispetto alle auto a benzina e diesel, nella pratica quotidiana la differenza si riduce al 19%, con le PHEV che emettono mediamente 135 grammi di CO₂ per chilometro contro i 166 delle vetture tradizionali.

I risultati dello studio sulle auto ibride plug-in
L’analisi di correlazione ha dimostrato come l’autonomia elettrica sia il parametro meno indicativo per prevedere le emissioni reali, mentre massa del veicolo e potenza del motore termico mostrano correlazioni significativamente più elevate.
Le ibride plug-in non sembrano la soluzione ideale per ridurre le emissioni di CO₂ e migliorare la qualità dell’aria nelle città. È necessario un approccio più trasparente per valutare le prestazioni ambientali di questi veicoli e garantire che siano utilizzati in modo efficiente e sostenibile.
