Cambiamento climatico e bias cognitivi. Le proposte degli studenti del Politecnico di Torino per la città

È giunto alla sua seconda edizione il progetto Grandi Sfide del Politecnico di Torino, in cui sono stati proposti agli studenti e alle studentesse delle lauree triennali dell’Ateneo alcuni corsi co-insegnati da coppie di docenti – uno con impostazione tecnica e uno proveniente dal mondo delle scienze umane e sociali – per affrontare temi di grande attualità sotto diverse prospettive, per formare ingegneri, architetti e pianificatori di domani all’insegna della multidisciplinarità e con un’impostazione sia tecnico-scientifica che umanistica.

L’evento dal titolo “Grandi Sfide: Cambiamento climatico e bias cognitivi. Le proposte degli studenti di ingegneria per la città di Torino“, che ha visto la partecipazione di Chiara Foglietta, Assessora della Città di Torino alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Ambiente, Mobilità e Trasporti, è stato l’occasione per presentare i risultati del corso “Crisi climatica e bias cognitivi“, tenuto dal professor Francesco Laio (Dipartimento di Ingegneria per l’ambiente, il territorio e le infrastrutture – DIATI del Politecnico) e dalla professoressa Katiuscia Sacco (Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino), che ha sfidato gli studenti nel proporre una soluzione innovativa di adattamento e/o mitigazione ai cambiamenti climatici.

“Abbiamo costruito il corso cercando di coniugare l’aspetto tecnico con l’aspetto psicologico – sottolinea il professor Laio – Le soluzioni proposte dai nostri studenti hanno infatti l’obiettivo di lavorare sulla componente cognitiva per capire come le soluzioni tecniche, in questo caso rivolte al cambiamento climatico, possano trovare più ampia accoglienza dal punto di vista sociale”.

Venticinque gruppi, per un totale di 150 studenti, hanno lavorato intensamente durante il corso per rispondere alla sfida lanciata dai docenti, sempre affiancati dai tutor del corso, le dottoresse Marta Tuninetti, Irene Ronga, Carla Sciarra e il dottor Paolo Barbieri esperti di ingegneria ambientale e di neuroscienze psicologiche.


L’obiettivo del progetto è stato quello di creare una soluzione innovativa per lacittà di Torino, che tenesse conto nella progettazione di carattere ingegneristico anche dei bias psicologici delle persone di fronte al cambiamento, ovvero delle convinzioni derivanti da percezioni errate o pregiudizi, così come della necessità di una comunicazione efficace e capace di indurre all’azione.

“È stato stimolante tenere questo corso: durante le lezioni sui bias cognitivi gli studenti hanno sfidato il concetto di ‘essere umano a razionalità limitata’ – aggiunge la professoressa Sacco – Per chi non è avvezzo alla psicologia e alle neuroscienze cognitive è faticoso accettare di non essere completamente razionali, ma è fondamentale diventarne consapevoli”.

Sette sfide ambientali e cinque settori economici sono stati affrontati nei diversi progetti sviluppati dagli studenti e le studentesse, e poi presentati attraverso un video contenente la soluzione progettuale e i relativi impatti – climatico, economico, sociale e culturale, restituendo alla città – rappresentata dall’Assessora Foglietta – i risultati ottenuti.

I tre progetti selezionati come migliori del corso sono stati: “Italia 23”, un progetto relativo alle soluzioni ispirate alla natura (nature-based solutions) che propone una progettazione verde, sostenibile e inclusiva del Palazzo del Lavoro; “La dispensa amica” cheindividua invece strategie di scambio di cibo ottimizzato e monitorato per limitare gli sprechi alimentari; e “SKIPR”, cheha adattato alla città di Torino un’app belga diefficientamento degli spostamenti dei lavoratori.

L’evento ha innescato un dialogo stimolante tra accademia e politica sui temi del cambiamento climatico e sulle sfide che attendono Torino, sia dal punto di vista ingegneristico sia dal punto di vista comunicativo e dei bias cognitivi che attualmente ostacolano l’azione verso la neutralità climatica e rappresenta un modello replicabile ad altri ambiti, per fare in modo che i cambiamenti siano effettivi e anche percepiti come tali.

“Ho voluto fortemente la candidatura di Torino alla missione europea NetZero Cities che ha l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. Obiettivo davvero ambizioso che prevede il coinvolgimento di tutta la cittadinanza, le università, le fondazioni bancarie, le imprese – ha commentato l’assessora Chiara Foglietta al termine della presentazione dei progetti vincitori – Mi è piaciuto molto questo corso perché tocca molti degli ambiti per i quali ho delega come assessora, che accanto all’ambiente, la transizione ecologica, la qualità dell’aria, la mobilità – per nominarne alcuni – includono anche i piani dei tempi e orari della città e la qualità della vita e che hanno come filo conduttore il clima e l’abbattimento della CO2. Sarei lieta di continuare la discussione con gli studenti e le studentesse che hanno sviluppato queste proposte.”