Caos auto elettriche, non ci si capisce più niente | Troppe fake news, il futuro sostenibile è a rischio

Auto elettrica - fonte Pixabay - mobilitasostenibile.it
Il vero problema della transizione elettrica nel nostro paese è proprio la disinformazione: ecco il perché.
La diffusione delle auto elettriche nel nostro paese è un elemento chiave nella lotta ai cambiamenti climatici. Oggi, però, si scontra con un ostacolo spesso sottovalutato, ovvero la disinformazione, che rappresenta un grosso problema.
Soprattutto in un paese come il nostro, il fatto che sulle auto elettriche regni così tanta confusione non è di certo una questione da poco. Basta pensare che la percentuale di veicoli a zero emissioni è poco più del 5%, una cifra decisamente troppo bassa per poter sostenere la transizione nel nostro paese in questo momento così delicato.
Se in Italia la disinformazione è già importante, un recente studio condotto in quattro diversi paesi del mondo svela che questa situazione non riguarda solo noi. Le false credenze sulle auto elettriche sono ancora molto diffuse e condivise anche da chi non ne possiede già una.
Lo studio ha analizzato la percezione pubblica di nove affermazioni false riguardanti le auto elettriche, tra cui le emissioni inquinanti, i campi elettromagnetici e l’obsolescenza delle batterie. Con risultati però allarmanti.
Auto elettriche, una disinformazione clamorosa
Il mito più diffuso è quello degli incendi. Infatti, il 56& crede che le auto elettriche prendano fuoco più facilmente rispetto a quelle a benzina. In realtà i dati dimostrano l’opposto. Tuttavia le immagini e le fake news che circolano online restano impresse nella mente e contribuiscono a rafforzare questa paura.
Sorprende anche che la disinformazione non sia legata al livello di istruzione o alla cultura scientifica. Piuttosto, è la fiducia nelle istituzioni o negli esperti a fare la differenza. Chi tende a credere nella teorie del complotto o a diffidare dei governi e della scienza è molto più esposto alle fake news sulle auto elettriche. Questo atteggiamento di sfiducia ha conseguenze dirette.

Una possibile soluzione
La buona notizia è che combattere questa disinformazione è possibile. I ricercatori hanno testato due strumenti di contrasto. Da un lato c’è una scheda informativa ufficiale del Dipartimento dell’Energia negli Stati Uniti e una conversazione con ChatGpt. In entrambi i casi chi ha ricevuto informazioni corrette ha mostrato una riduzione significativa della credenza nei falsi miti, anche a distanza di giorni.
C’è anche chi propone di sanzionare chi diffonde consapevolmente disinformazione in proposito, di fatto vanificando gli sforzi di chi invece punta in modo consistente sulla transizione sostenibile.