Distributori d’idrogeno, l’Italia resta indietro: la svolta arriva col PNNR | Pioggia di soldi investiti

Serbatoi idrogeno (Instagram) - mobilitasostenibile.it
La situazione dei distributori ad idrogeno in Italia resta critica. La svolta definitiva arriva con i soldi del PNNR: ecco cosa cambia nei prossimi mesi.
Le auto a idrogeno rappresentano una promettente alternativa all’elettrico puro, anche per i mezzi pesanti. Ma la situazione dei distributori in Italia resta un punto critico da affrontare. Ci sono solo tre impianti nel nostro paese, e tutti ubicati nelle regioni del nord. Ma una svolta importante arriverà con i fondi del PNNR.
Alle porte di Milano, per l’esattezza a Carugate, nei giorni scorsi è stata inaugurata una nuova stazione di rifornimento di idrogeno. Il progetto è stato portato avanti da FNM, con Milano Serravalle – Milano Tangenziali. L’impianto è situato lungo la tangenziale Est e rifornirà sia mezzi leggeri che veicoli pesanti.
Oltre alla stazione inaugurata nei pressi del capoluogo lombardo, in Italia ci sono distributori solo a Bolzano e Mestre. Quello di Carugate è il primo di cinque nuovi impianti previsti con i fondi del PNNR. Gli altri distributori di idrogeno verranno installati sulla tangenziale Ovest di Rho, oltre a due stazioni ad Ortona lungo l’A7 Milano – Genova.
Il completamento dei lavori è previsto entro la fine del 2025, con l’entrata in funzione a pieno regime nel prossimo anno. Il finanziamento del PNNR ammonta a 55 milioni di euro, e rientra nella più ampia strategia di decarbonizzazione dei trasporti in atto in tutta Europa.
55 milioni dal PNNR per nuovi impianti
La stazione inaugurata di recente nel milanese punta a diventare un nodo chiave per la logistica ed il trasporto pesante, per via della sua collocazione strategica. Nel 2026 poi, in Val Camonica, entreranno in servizio i primi treni a idrogeno in Italia.
Secondo le stime di H2IT, l’associazione italiana per l’idrogeno, la crescita della tecnologia alternativa sarà esponenziale nei prossimi anni. Si parla di 8,5 milioni di vetture stimate sulle nostre strade entro il 2050, oltre a 20mila autobus e 50mila camion a idrogeno.

Idrogeno in Italia: la svolta arriva dall’Europa
Le istituzioni hanno il chiaro obiettivo di diversificare il più possibile le tecnologie per una mobilità sostenibile che punti alla decarbonizzazione completa.
Per capire come funzionano le auto a idrogeno basta prendere come esempio il modello Mirai della Toyota. La vettura è equipaggiata con una pila a combustibile in cui l’idrogeno si abbina all’ossigeno e alimenta il motore elettrico.