“Dormo male la notte”: Addio patente, da oggi te la levano per questo semplice motivo | Non devi mai rivelarlo al tuo medico

Conducente alla guida di un'auto che si stropiccia gli occhi dal sonno

Notti insonni e perdita della patente - mobilitasostenibile.it

Un periodo insonne può costare la patente: è tutto scritto nel Codice della Strada, ma in pochi lo scoprono nel migliore dei modi.

Si dice che prendere la patente sia difficile, ma a perderla basta un attimo. Ed è proprio questa la parte tragicomica della faccenda: ci sono situazioni in cui è la sorte a giocarci brutti scherzi, anche se siamo guidatori impeccabili.

Il vero problema? Un colpo di sonno può compromettere seriamente la nostra vita e quella degli altri – e spesso accade senza nemmeno che il conducente se ne accorga. È anche per questo che la tecnologia dei veicoli è cambiata: per prevenire conseguenze gravi. Ma la legge non guarda solo l’auto che guidiamo. Considera anche come stiamo.

Dire a un vigile o durante una visita per il rinnovo che stiamo attraversando un periodo in cui dormiamo male può compromettere davvero la validità della patente. Anche se non sempre.

Quando dormire male diventa un problema (serio) per la patente

Partiamo dalla base: se non si dorme bene la notte, di solito ci sono due motivi. O la testa va per conto suo – pensieri che girano come trottole impazzite, ansie, stress – oppure c’è qualcosa di più concreto: raffreddore, naso tappato, problemi respiratori, che ci disturbano la notte.

Ecco, è fondamentale distinguere queste due condizioni, perché una può solo renderci un po’ più nervosi al mattino, l’altra può costarci la patente. E a stabilirlo non è un parere medico qualsiasi, ma direttamente il Codice della Strada, che negli anni si è adattato anche a questo tipo di rischio.

Ragazzo che si è addormentato con il volante dell'auto in mano
Sonno alla guida: quando può costare la patente – mobilitasostenibile.it

Se ti trovano l’OSAS, lo Stato può toglierti la patente (anche senza incidenti)

Nel Codice della Strada esiste una voce molto chiara tra i requisiti psico-fisici per ottenere e mantenere la patente: chi soffre di sindrome delle apnee ostruttive del sonno (l’OSAS) in forma grave, non può guidare. E no, non serve che avvenga un incidente: basta che la condizione venga diagnosticata e non sia correttamente trattata o gestita.

Per capirci, l’OSAS è quel disturbo respiratorio che provoca continue interruzioni del respiro durante il sonno, spesso senza che chi ne soffre se ne accorga. Il risultato? Colpi di sonno improvvisi alla guida, anche dopo una notte apparentemente normale.

Ecco perché, al momento del rinnovo patente, il medico è tenuto a verificare la presenza di questi disturbi. E se emerge una situazione a rischio, la patente può essere sospesa o addirittura revocata. In alcuni casi basta una segnalazione, anche da parte del medico di base, per far scattare l’obbligo di visita specialistica. Come sempre, la legge non perdona chi mette in pericolo sé stesso e gli altri. E in questo caso, nemmeno il sonno.