Guidare l’auto di tua madre da oggi ti costa 3.700€ | La nuova legge ti rovina: meglio farsela a piedi

Uomo alla guida

Automobile in prestito (Pexels) - Mobilità sostenibile

Guidi sempre l’auto di tua mamma? Ti conviene informarti sulle regole o rischi grosso. 

E’ capitato un pò tutti, soprattutto quando si è alle prime armi, di guidare l’auto dei nostri genitori e continuare poi nel tempo a tenere questo comportamento.

Si tratta di una pratica ormai consolidata e che viene utilizzata molto più spesso di quanto si possa pensare. Prendere la macchina in prestito è per molti la normalità.

Eppure su questo argomento occorre fare chiarezza per evitare di incorrere in spiacevoli sorprese soprattutto oggi dove le regole del Codice della Strada sono ancora più stringenti.

Per questo motivo, abbiamo approfondito la questione vedendo nel dettaglio cosa ha stabilito in merito la legge e cosa si rischia.

Prestito auto, le regole del Codice della Strada

A precisare le regole sul prestito auto è l’articolo 94, il quale riporta in maniera molto chiara, che non sempre l’auto del genitore può essere presa in prestito. Se non si segue una procedura ben precisa, si rischiano multe che possono essere anche molto salate. Raggiungono infatti i 3.700 euro nei casi peggiori. Quando prendiamo in prestito l’auto, infatti, dobbiamo ricordarci di seguire precise regole. Ma vediamo nello specifico.

L’articolo 94, in vigore dal 2014, sottolinea che un veicolo può essere guidato da una persona diversa dal proprietario, ma soltanto entro certi limiti. Se il conducente appartiene allo stesso nucleo familiare del proprietario, allora può usare liberamente l’auto senza alcuna scadenza temporale. Il problema nasce quando la persona che guida il veicolo non vive sotto lo stesso tetto del proprietario, anche se è un genitore o un figlio. In tutte queste situazioni infatti la legge permette l’utilizzo del mezzo per un massimo di 30 giorni consecutivi. Superato questo limite, diventa obbligatorio comunicare il comodato d’uso alla Motorizzazione Civile.

Mani al volante
Automobile in prestito (Pexels) – Mobilità Sostenibile

Che cosa rischi se non segui le regole

Superato il limite dei 30 giorni, nel caso di una persona non convivente diventa obbligatorio comunicare il comodato d’uso alla Motorizzazione Civile. Non seguire questa norma può portare a rischiare sanzioni economiche molto pesanti. La multa è infatti compresa tra un minimo di 728 e un massimo di 3.636 euro. Non solo, può anche scattare il ritiro della carta di circolazione.

Per evitare problemi, una soluzione è il contratto di comodato d’uso gratuito. Si tratta di un documento che autorizza formalmente l’utilizzo del veicolo da parte di un’altra persona per un periodo definito o indeterminato. E’ un vero e proprio accordo scritto, che deve essere formalizzato negli uffici della Motorizzazione Civile per diventare valido. Questo strumento è pensato per situazioni in cui l’uso dell’auto non è occasionale, ma regolare e continuativo.