“Ho solo comprato la carne per il barbecue”: Multa immediata al posto di blocco per trasporto cibo non autorizzato | Per fare la spesa devi andare a piedi

Sacchetti della spesa nel bagagliaio

Trasporto spesa nel bagagliaio - mobilitasostenibile.it

Un uomo è stato multato duramente con la sola colpa di aver fatto la spesa e averla portata in auto: il barbecue più caro della sua vita. 

Una macchina fermata al posto di blocco, un controllo apparentemente normale, un conducente che risponde tranquillo alle domande degli agenti. Nessuna infrazione evidente, nessun alcol test fuori dai limiti, documenti in regola. Tutto fila liscio finché non si apre il bagagliaio. Dentro, una semplice busta della spesa: qualche bistecca, nulla di più. Ed è proprio lì che accade l’imprevisto. Nessuna spiegazione che tenga, nessun ‘sto tornando dalla macelleria’ sufficiente a chiarire. Risultato? Verbale immediato e una multa che pesa come un macigno.

La scena, per chi è abituato ai controlli standard, sfiora il surreale. Siamo abituati a pensare che il peggio a un posto di blocco sia una cintura slacciata o una revisione scaduta, al massimo un bicchiere di troppo. Invece no. Qui il problema non è lo stile di guida, ma quello che si porta con sé. E così la carne per un barbecue diventa la causa di una sanzione, come se fosse contrabbando. Una storia che spiazza e costringe a guardare oltre la nostra quotidianità, perché altrove le regole sono diverse e persino la spesa può trasformarsi in un affare giudiziario.

Quando non conta la guida, ma cosa c’è nel portabagagli

Il paradosso è proprio questo. Non si tratta di comportamenti pericolosi in strada, ma di controlli mirati a ciò che viaggia all’interno dell’auto. Lì dove ci aspetteremmo di trovare attenzione a velocità, assicurazioni e cinture, gli agenti scrutano invece le buste della spesa.

Non è un vezzo, ma una conseguenza di norme severe che spostano l’attenzione dal volante al contenuto del bagagliaio. Una distorsione che lascia spiazzati, ma che in certe città rappresenta la regola.

Posto di blocco
I controlli al posto di blocco – mobilitasostenibile.it

Il caso indiano e il tabù della carne bovina

Ci troviamo in India, dove la carne di manzo non è solo cibo ma un tema religioso e culturale. La mucca è sacra per l’induismo, e in diversi stati la legge vieta non solo la macellazione, ma anche la vendita e il trasporto di carne bovina. Chi viene fermato con un pacco di bistecche rischia multe pesanti, il sequestro della merce e in certi casi perfino accuse penali.

È quello che è successo all’uomo fermato al posto di blocco quest’estate: i poliziotti hanno sequestrato la carne, compilato il verbale e avviato il procedimento per trasporto illegale. Nessuna possibilità di cavarsela con una ramanzina: la normativa parla chiaro e, in quelle zone, non fa differenze tra un commerciante e un privato cittadino.

Alla fine, per lui è andata quasi bene. Era in vacanza in Uttar Pradesh, uno degli stati che vietano il trasporto di carne bovina ma che, nella pratica, puniscono più con la sanzione che con il carcere. Gli agenti hanno sequestrato la spesa e gli hanno imposto una multa di circa 10.000 rupie – poco più di 120€ – lasciandolo libero di riprendere la strada con il portabagagli vuoto e la grigliata cancellata.

Se però fosse stato fermato in Gujarat, il conto sarebbe stato ben diverso: lì la stessa scena avrebbe potuto significare fino a 7 anni di carcere e una multa da 100.000 rupie (oltre 1.100€).