Incidenti stradali nel 2018 in Italia: l’analisi dell’istat.

Se Volvo punta a portare a zero gli incidenti e le vittime sulle strade entro il 2020, per i conducenti e passeggeri, l’ISTAT fotografa nel 2018 una situazione drammatica per quanto riguarda gli incidenti stradali in Italia. Un fenomeno che ha un costo sociale pari a 17,1 miliardi di euro.

Nel 2018 sono stati 172.344 gli incidenti stradali con lesioni a persone in Italia, in calo rispetto al 2017 (-1,5%), con 3.325 vittime (morti entro 30 giorni dall’evento) e 242.621 feriti (-1,7%).

Il numero dei morti torna a diminuire rispetto al 2017 (-53 unità, pari a -1,6%) dopo l’aumento registrato lo scorso anno.

Tra le vittime risultano in aumento i pedoni (609, +1,5%), i ciclomotoristi (108, +17,4%) e gli occupanti di autocarri (188, +15,3%). Sono in diminuzione, invece, i motociclisti (685, -6,8%), i ciclisti (219, -13,8%) e gli automobilisti (1.420, -3,0%).

Sebbene il numero dei morti sia complessivamente in diminuzione, aumentano le vittime sulle autostrade – da 296 nel 2017 a 327 nel 2018, +10,5% – a causa dell’incidente stradale avvenuto il 14 agosto 2018 sul Ponte Morandi della A10 Genova-Savona-Ventimiglia, che ha coinvolto numerosi veicoli e causato 43 vittime. Il numero degli incidenti con esito mortale sulle autostrade rimane comunque sostanzialmente invariato – da 253 a 255 tra il 2017 e il 2018. Sulle strade extraurbane e urbane le vittime diminuiscono (rispettivamente 1.596, -1,2% e 1.402, -4,4%).

Tasso di mortalità stradale sopra la media nazionale in 15 regioni

Malgrado il calo delle vittime registrato su scala nazionale (-53 casi), in 12 tra Regioni e Province autonome i morti sulle strada sono aumentati rispetto al 2017.

Escludendo le regioni di piccole dimensioni che presentano valori più oscillanti nel tempo, sono Liguria (+42,5%), Calabria (+27,0%), Sardegna (+16,7%) e Lombardia (+14,2%) a far registrare gli aumenti più consistenti. Diminuzioni significative si rilevano, invece, in Emilia Romagna (-18,0%), Campania (-14,9%) e Puglia (-14,8).

Nel 2018 il numero di morti per 100mila abitanti è più elevato della media nazionale (5,5) in 15 regioni (da 5,6 della Provincia Autonoma di Trento a 9,5 della Valle d’Aosta), più contenuto in Campania (3,5), Sicilia (4,2) e Lombardia (4,8)

Nell’Unione europea, il numero delle vittime di incidenti stradali diminuisce nel 2018, seppure in misura contenuta (-1% rispetto al 2017): complessivamente, sono state poco più di 25mila contro 25.321 del 2017. Nel confronto tra il 2018 e il 2010 (anno di benchmark per la sicurezza stradale) i decessi si riducono del 21% in Europa e del 19,2% in Italia. Ogni milione di abitanti, nel 2018 si contano 49,1 morti per incidente stradale nella Ue28 e 55,0 nel nostro Paese, che sale dal 18° al 16° posto della graduatoria europea.

Gli incidenti derivano soprattutto da comportamenti errati. Tra i più frequenti si confermano la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 40,8% dei casi). Le violazioni al Codice della Strada risultano in diminuzione rispetto al 2017; le più sanzionate sono l’inosservanza della segnaletica, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza a bordo e l’uso del telefono cellulare alla guida; in diminuzione le contravvenzioni per eccesso di velocità.

Nel 2018 le prime iscrizioni di veicoli aumentano solo dell’1% rispetto all’anno precedente mentre il parco veicolare cresce dell’1,3%. Le percorrenze autostradali sui circa seimila chilometri della rete in concessione mostrano una sostanziale stabilità (+0,4%), con un aumento del 2,3% rispetto al 2017 solo per i veicoli pesanti, con oltre 84 miliardi di km percorsi.