Legambiente – Classifica delle auto meno inquinanti presenti sul mercato italiano

Legambiente da molti anni è impegnata a promuovere forme di mobilità sostenibili, come il trasporto pubblico, la bicicletta, l’auto in condivisione. Soluzioni, però, che non riescono a soddisfare le esigenze di tutti.

legambiente-auto-classifica-top-ten-co2-mercato-italiano

Ed ecco che l’auto privata rappresenta in molti casi la prima scelta di mobilità individuale. “E’ quindi fondamentale sapersi orientare in un mercato ricco di offerte, pieno di insidie, di promozioni discutibili, di ecoincentivi che di ‘eco’ hanno ben poco, come l’incentivo alla rottamazione che comprende anche le auto diesel prive di filtro anti-particolato”, dichiara Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente. “Il prezzo raggiunto dai carburanti e le politiche locali che sempre più spesso penalizzano la circolazione dei mezzi più inquinanti”, continua Poggio, “portano inevitabilmente i consumatori a scegliere veicoli a minor impatto ambientale”.

Fra i parametri utilizzati nell’analisi dei mezzi Euro 4 più venduti ci sono il consumo di carburante, il rumore, le emissioni di CO2 e di particolato fine (criterio che penalizza i motori diesel privi di filtro anti-particolato), e tutte quelle sostanze inquinanti che hanno un impatto sulla salute dell’uomo.

Le auto migliori

A conquistare il vertice della classifica, quest’anno sono le auto ibride elettrico-benzina, prime classificate anche nel 2007, seguite dalle piccole city car delle marche europee e asiatiche, tutte leggere e parsimoniose nei consumi. La scelta di inserire la rumorosità tra i parametri considerati penalizza alcune marche, come Fiat, che pure producono modelli con ridotte emissioni di CO2.

Per quanto riguarda la CO2, l’Europa ha introdotto una sorta di etichettatura energetica imponendo l’obbligo di esporre in bella vista il valore delle emissioni per chilometro. In gran parte dei Paesi europei, tra cui l’Italia, quest’obbligo è disatteso. Solo in Svizzera, e da poco in Francia, esiste un sistema di etichettatura energetica del tutto simile a quello degli elettrodomestici. Inoltre, la commissione europea aveva chiesto per quest’anno, alle case automobilistiche, di produrre mezzi che non avessero emissioni superiori a 140 grammi di CO2 per km (valore che dovrebbe arrivare a 120 grammi di CO2 a km entro il 2012).

Ebbene, dall’analisi effettuata risulta che poco meno del 31% degli oltre 600 modelli più venduti in Italia ha emissioni uguali o inferiori a 140 di CO2 per km. La maggioranza delle vetture si colloca tra 140 e 190 grammi di CO2 al km. E questo limite è destinato ad abbassarsi ancora di più dal momento che è in discussione la nuova direttiva europea che fissa il limite a 120 grammi di CO2 a km entro il 2012. Un provvedimento importante se si considera che ad oggi il trasporto su gomma è responsabile del 30,5% delle emissioni nazionali di CO2, che purtroppo ad oggi non ha preso la direzione auspicata, penalizzando di fatto le vetture più piccole e meno inquinanti, mentre invece sarebbe opportuno applicare anche in questo settore il principio che chi più inquina più paga.

Rispondi