Libretto di circolazione, scatta l’obbligo di averlo in borsa: devi portartelo sempre a casa quando scendi dall’auto | 168€ di multa

Libretto di circolazione - mobilitasostenibile.it
Ora non basta metterlo nel cruscotto: il libretto di circolazione va tenuto in bora per non ricevere brutte sorprese in fase di controllo.
È lì, sempre nello stesso punto. Non ci facciamo nemmeno caso. Quando saliamo in auto, non lo guardiamo. Quando scendiamo, lo lasciamo dov’è. Il libretto di circolazione è uno di quegli oggetti che sembrano far parte dell’auto tanto quanto il cruscotto. Sta lì, invisibile e silenzioso, fino al giorno in cui qualcuno ce lo chiede.
Quel giorno può capitare in qualsiasi momento. Magari durante un normale posto di blocco. Ci fermano, abbassiamo il finestrino, consegniamo i documenti. E mentre sorridiamo tranquilli, convinti che sia tutto in ordine, arriva quella frase che ci gela: “Mi dispiace, ma questo non va più bene.”
Non è scaduto, non manca nulla. Eppure capiamo che forse, sì, sarebbe stato meglio portarlo via con noi ogni volta che scendevamo dall’auto. È una scena più comune di quanto si pensi, e proprio per questo oggi tenere il libretto in borsa è diventato quasi un obbligo.
Libretto di circolazione: o lo tieni qui o sei spacciato
Non si parla di bolli, revisioni o proprietà: il problema è illeggibilità. Il documento è corretto, ma è consumato, scolorito, sciupato. E questo basta per far scattare una multa da 168€. IL motivo? In questi casi è come non averlo
Il libretto, infatti, deve essere leggibile e integro. Ma nessuno ci ha mai detto come conservarlo. Nessuno ci ha spiegato che lasciarlo in macchina per anni, esposto al sole e all’umidità, può trasformarlo in carta straccia. E a quel punto, per la legge, è come non averlo affatto.
Il dubbio, a questo punto, è legittimo: quanto deve essere rovinato per risultare ‘non valido’?

Quando il libretto diventa carta da buttare
Il vigile lo prende tra le dita, lo apre con calma, lo guarda in controluce. Poi ci guarda. E senza nemmeno alzare la voce, dice: “Questo non è più valido.” Certo, dipende anche da chi ci controlla. Alcuni agenti possono chiudere un occhio, altri no.
Ma è proprio nel momento in cui lo tiriamo fuori che ci accorgiamo noi stessi del disastro: scritte sbiadite, pagine accartocciate, numeri che sembrano svaniti. Il caldo, l’umidità, il tempo. Tutto ha fatto il suo lavoro. E ora, quel documento ufficiale non vale più nulla. Non è solo brutto, se non si leggono i dati, quel libretto è a tutti gli effetti ‘non valido’. Così come funziona con la carta d’identità cartacea.
Serve rifarlo, presentare la richiesta, attendere. Intanto, se ci beccano, scatta la multa. Per questo oggi conviene fare un gesto semplice: quando scendiamo dall’auto, portiamolo con noi. Nel borsello, nel cassetto di casa.