“Licenza di guida a 13 anni”: tutto deciso per il nuovo decreto | Strade piene di ragazzini

Adolescente alla guida - mobilitasostenibile.it
13 anni è l’età media, e i ragazzi seguiranno questa tendenza: cosa sta succedendo in Italia e perché tutto questo.
L’Italia sta vivendo un periodo di grande cambiamento, almeno nelle intenzioni. Si parla di mobilità sostenibile, di nuove generazioni pronte a raccogliere il testimone, ma la realtà è spesso un’altra. Le novità annunciate si scontrano con mentalità radicate, con abitudini difficili da superare, e così chi vuole mettersi su strada finisce per ereditare non solo il peso economico, ma anche quello culturale, di chi lo ha preceduto.
La guida dovrebbe rappresentare un’opportunità per i più giovani, eppure resta legata a un passato che sembra non voler lasciare spazio. Così ci ritroviamo in un’Italia vecchia, nei pensieri come nei mezzi, dove a dominare non è il futuro, ma ciò che continua a resistere dal passato.
Un’Italia sostenibile, la cui età media è 13 anni
L’Europa tiene sempre l’Italia sotto la lente d’ingrandimento, perché è proprio il Bel Paese a raggiungere cifre record a livello di inquinamento. Basti pensare a Frosinone, dove questo inverno le domeniche ecologiche erano all’ordine del giorno. Per questo motivo il Piano Nazionale Energia e Clima conferma l’obiettivo di 4 milioni di auto elettriche in circolazione entro il 2030.
Ma tra il dire e il fare, beh, ci sono di mezzo i soldi.
E se il PNRR prima puntava sull’installazione di più colonnine di ricarica (pensando, giustamente, che fosse quello il problema), ora l’attenzione si sposta sul nuovo bonus auto, che secondo le ultime previsioni sarà attivo da ottobre. Nel frattempo sono in corso trattative con altri produttori (come Tesla e aziende cinesi) per affiancare Stellantis e portare la produzione italiana a 1,3 milioni di vetture annue entro fine decennio. Insomma, piani decisamente ambiziosi all’orizzonte.
Ma per il momento i dati parlano chiaro: il nostro è tra i parchi auto più vecchi d’Europa. E i giovani seguono, loro malgrado, questa tendenza.

I neopatentati guidano auto di 13 anni
Come racconta un interessante articolo di HD Motori, la tendenza tutta made in Italy non è più un mistero: l’età media dei veicoli quest’anno è salita a 12,8 anni, rispetto ai 12,5 dell’anno precedente e ai 7,9 anni del 2009. Ciò significa che l’era della transizione all’elettrico resta ancora un sogno, poiché a dominare le strade sono le auto più datate. Il motivo? Sempre lo stesso: i soldi.
Basti pensare al classico neopatentato, che difficilmente (a meno di grandi possibilità economiche) si sognerebbe di acquistare un’auto elettrica dai prezzi elevati. E non è solo un’impressione: come riportato sempre da HD Motori, “Le vetture ante Euro 4 sono ancora 8,8 milioni, pari al 21,8% del totale, seppur in calo rispetto al 23,2% del 2023”. E quindi sì, siamo ancora un Paese radicato nelle vecchie tecnologie, ma da che mondo è mondo il cambiamento fa parte del progresso. Solo che in questo caso serve una spinta in più perché diventi reale. Perché il futuro corre veloce, ma in Italia viaggia ancora su un’auto vecchia di tredici anni.