Michael Schumacher, purtroppo un altro pezzo di storia se ne va: hanno dovuto lasciarla andare | È la fine

Michael Schumacher

Michael Schumacher - mobilitasostenibile.it

Una notizia che ha lasciato di stucco i fan: questa volta non parliamo di vittorie o di record, ma di un addio che lascia un vuoto.

Ci sono frasi che, letti di fretta, fanno gelare il sangue. Soprattutto quando riguardano un’icona che ha scritto il suo nome nelle pagine più alte della storia dello sport. Si potrebbe pensare al peggio, certo. Ma stavolta, la fine non è di quella forma.

C’è una separazione da registrare, ma è più silenziosa, fatta di nostalgia, di addii sottili. Una storia che si chiude senza un traguardo da tagliare, ma con la stessa intensità di un respiro trattenuto.

Un’altra pagina di quella leggenda che non volevamo chiudere si è voltata. Non parliamo di vittorie, né di gare: è un altro segnale che quel simbolo, lascia giorno per giorno il nostro orizzonte.

Un legame che corre tra passato e passione

Per capire quanto conti questo addio, bisogna guardare indietro. Prima del famoso incidente che lo portò in coma e successivamente in uno stato di salute estremamente delicato, lontano dalle piste e dalla vita pubblica, non era solo un pilota imbattibile.

Schumacher amava andare forte anche lontano dai riflettori delle corse. Ci sono foto, ricordi, piloti che raccontano di giornate passate tra curve private e test su due ruote, di quella energia che non si spegneva nemmeno fermo.

È in quei momenti, quando il rombo era diverso e l’adrenalina si mischiava alla tranquillità di una pista isolata, che è nato il legame con questo oggetto: un mezzo compagno di sogni, presente nei frammenti di una passione che faticava a stare ferma. Un’ombra fedele di desideri e sfide personali.

Honda CBR1000RR SC59 del 2010 Michael Schumacher
Honda CBR1000RR SC59 del 2010 – mobilitasostenibile.it

L’addio di un altro pezzo dell’icona Schumacher

Non è un trofeo né un casco celebrativo: è una Honda CBR1000RR SC59 del 2010, preparata da Holzhauer Racing Performance per i test su pista di Schumacher. Modifiche da corsa, ECU con traction, wheelie e spin control, airbox rivisto, radiatore dell’olio potenziato, quick shifter, scarico Akrapovič Titan, manubrio da circuito e il numero 77 fissato sul frontale. Solo 3.752 km percorsi, e un documento completo con l’uso che ne ha fatto il campione. Frammenti di pista, racchiusi nella tela di una moto.

All’asta da RM Sotheby’s (“The Champions – Schumacher and F1 Legends”), stimata tra 25.000 e 35.000€, ha raggiunto un finale da brivido: 64.800€ aggiudicati.

Un casco Schuberth firmato e guanti in pelle autografati completavano il pacchetto. Per molti, questo potrebbe sembrare solo un banalissimo oggetto venduto, ma per i veri fan che ancora sperano in un ritorno – quanto meno per un saluto – si tratta di un pezzo autentico dell’universo Schumacher che ha preso un’altra strada. Facile pensare sia la fine, ma forse è solo un punto fermo che lascia spazio al ricordo.