Nel 2019 la “Netherlands Organisation for Scientific Research” TNO, Innovation for life “Organizzazione olandese per la Ricerca Scientifica applicata, rnte indipendente pubblico-privato che si occupa di fornire expertise per la ricerca e l’innovazione ad imprese ed enti interessati”, ha condotto un’ampia analisi sugli effetti del clima degli ambienti interni, sulla nostra salute.
Considerata l’analisi negativa, i datori di lavoro potrebbero potenzialmente ottenere un grande ritorno sull’investimento finalizzato a migliorare la qualità dell’aria interna dell’ edificio in cui si lavora. In particolare operare per la riduzione del particolato e della CO2.
Durante l’inverno, le persone tendono a chiudere le finestre delle loro camere da letto di notte a causa dell’abbassamento della temperatura. Per riscaldare gli ambienti, inoltre, ricorrono all’utilizzo di stufe a gas causando gravi ripercussioni sulla salubrità degli ambienti.
Quali effetti hanno queste condizioni sulla concentrazione di CO2, particolato e biossido di azoto? E qual è l’impatto di queste condizioni sulla salute e sul sonno?
E quale effetti potrebbe avere, un simile comportamento in ambianti lavorativi, ovvero sulle prestazioni lavorative e di apprendimento?
In aula
L’anno scorso, TNO ha cercato risposte a queste domande nella letteratura pertinente. Un esempio dei loro risultati: la ricerca ha dimostrato che l’aumento della quantità di ventilazione in un’aula di 1 litro al secondo per alunno migliora le prestazioni di apprendimento in quanto il tasso medio di passaggio aumenta del 3%.
Assicuratevi di far entrare un po’ d’aria fresca durante la notte.
In camera da letto
Per quanto riguarda le condizioni di sonno, la meta-analisi mostra che, almeno nei Paesi Bassi, c’è, in media, una ventilazione insufficiente nella camera da letto. In alcuni casi , le concentrazioni di CO2 possono superare i 3500 ppm (parte per milione) senza che i residenti intervengano, ad esempio, aprendo una finestra. Un fatto preoccupante, come dimostrano le ricerche esplorative, mostra che l’insufficiente ventilazione delle camere da letto può portare a disturbi del sonno. Secondo le ricerche, tali disturbi del sonno possono portare ad una riduzione delle prestazioni fino al 3% il giorno successivo.
In ufficio
Monitorando la qualità dell’aria negli uffici, uno studio europeo, chiamato OFFICAIR, ha indicato che il 37% degli impiegati ha espresso lamentele sulla qualità dell’aria. Negli uffici, si ottiene un miglioramento delle prestazioni dall’1 al 3% con un aumento della ventilazione di 10 litri al secondo per persona. Questo rapporto rimane significativo fino a 15 litri al secondo per persona.
In definitiva, il miglioramento della ventilazione e della qualità dell’aria potrebbe generare un significativo aumento della produttività. Di conseguenza, a giudicare dalla meta-analisi del TNO, spendere soldi per una buona qualità dell’aria interna potrebbe portare ad un elevato ritorno dell’investimento per i datori di lavoro.
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