Nuovo codice della strada, guai grossi per i pedoni: ti ritirano la patente se sei ubriaco a piedi | È tutto legale

Alcol test a piedi - mobilitasostenibile.it
Pare surreale, ma è possibile vedersi ritirare la patente dai vigili nonostante non si stia guidando l’auto: basta uscire di casa con il veicolo.
Bere, oggi, non è un reato. Certo, il discorso cambia se quello stato di alterazione ti porta a compiere atti illeciti o a disturbare la quiete pubblica. Eppure, questo non è il caso in questione. Il fatto è che oggi, un vigile ha il potere di ritirarti la patente semplicemente effettuando un alcol test nel momento in cui ti trovi vicino alla vettura, ipotizzando che tu, conducente, potresti avere l’intento di guidare.
Quel senno di poi condito dal condizionale ha sollevato non poche polemiche. Il punto è che si possono innescare dinamiche poco piacevoli, specialmente ora, dove lo stato di alterazione non è più un fatto rilevante, ma le forze dell’ordine hanno comunque il potere di effettuare un alcol test qualora lo ritengano opportuno. Eppure il conducente non era alla guida e, da come ha affermato lui stesso, non era intenzionato a farlo.
Supera il tasso alcolemico, gli tolgono la patente anche se era a piedi
Succede a Como: patente ritirata per guida in stato di ebbrezza anche se il fermato era a piedi. Una vicenda paradossale che ha riguardato un quarantenne fermato dai vigili dopo un controllo dell’alcol test, nonostante stesse semplicemente camminando.
Uscito da un ristorante con un amico, l’uomo ha notato alcuni vigili che stavano multando la sua auto in divieto di sosta. Avvicinandosi per chiarire, è stato sottoposto all’alcol test, risultato oltre il limite consentito. Sebbene non fosse alla guida e non avesse intenzione di guidare, i vigili gli hanno sospeso la patente per guida in stato di ebbrezza. Il quarantenne ha presentato ricorso e il Giudice di Pace.

Stato di ebrezza a piedi: cosa prevede la legge
L’articolo 186 del Codice della Strada vieta di guidare in stato di ebbrezza e prevede sanzioni proporzionate al tasso alcolemico, tra multe, sospensione della patente e, nei casi più gravi, anche l’arresto.
Per far scattare queste sanzioni amministrative, però, è necessario che la persona sia effettivamente alla guida o venga fermata subito dopo aver condotto il veicolo. Non basta trovarsi vicino all’auto in stato di alterazione, né è sufficiente ipotizzare che ci sia l’intento di guidare: serve una prova concreta della condotta.
Diverso è il diritto penale, dove si può essere arrestati anche solo per aver manifestato l’intenzione di commettere un reato (come nel tentato omicidio). Ma per le sanzioni amministrative questo principio non vale: l’intento da solo non è punibile, perché la legge richiede la certezza dell’azione, non la semplice possibilità.
È proprio su questo punto che si è basata la difesa del quarantenne di Como, sostenendo di non aver mai avviato la vettura. Dopo il ricorso al Giudice di Pace, l’uomo è riuscito a riottenere la patente.