Nuovo Codice della Strada, multe più dure per chi usa il telefono: cosa rischia anche chi “dà solo un’occhiata” | il punto critico

telefono in auto (pexels)

telefono in auto (pexels)

Con la riforma del Codice della Strada approvata dalla Camera dei Deputati, l’uso del telefono alla guida entra ufficialmente tra le infrazioni più gravi: le sanzioni diventano più pesanti e colpiscono anche chi sostiene di aver dato solo un’occhiata allo schermo.

La stretta nasce dalla volontà di intervenire su una delle principali cause di incidenti stradali. Secondo il nuovo impianto normativo, la distrazione da smartphone viene equiparata a una condotta ad alto rischio, perché compromette in modo diretto l’attenzione del conducente, anche per pochi secondi. Non è più rilevante il tempo di utilizzo né la motivazione: ciò che conta è l’atto stesso di distogliere lo sguardo o le mani dalla guida.

Il cambiamento più rilevante è culturale prima ancora che sanzionatorio. Per anni molti automobilisti hanno considerato “tollerabile” controllare una notifica, cambiare brano o leggere un messaggio fermandosi pochi istanti. Con le nuove regole questo comportamento viene esplicitamente ricondotto a una violazione grave. La giustificazione del “solo un attimo” non ha più alcun peso e non riduce le conseguenze previste.

Cosa cambia davvero: multe, punti e sospensione della patente

La riforma interviene sull’articolo del Codice della Strada che disciplina l’uso di dispositivi elettronici durante la guida. Le sanzioni economiche vengono aumentate in modo significativo, con importi che superano nettamente quelli precedenti, soprattutto in caso di recidiva. Alla multa si accompagna sempre la decurtazione dei punti dalla patente, che diventa più incisiva già alla prima violazione.

Il punto centrale è l’introduzione più ampia della sospensione della patente. Con il nuovo Codice, l’uso del telefono può portare alla sospensione anche alla prima infrazione, se l’agente accerta una condotta pericolosa. In caso di reiterazione, la sospensione diventa quasi automatica e più lunga, con conseguenze dirette sulla possibilità di continuare a guidare per lavoro o necessità familiari.

La norma non distingue tra telefonate, messaggi o consultazione dello schermo. Tenere il telefono in mano, interagire con lo schermo o anche solo guardarlo mentre il veicolo è in marcia rientra nella violazione. Questo significa che anche il semplice controllo di una notifica è sufficiente per far scattare la sanzione completa, senza attenuanti.

Un altro aspetto rilevante è l’estensione dei controlli. Le Forze dell’Ordine sono autorizzate a contestare l’infrazione anche in assenza di incidenti o manovre pericolose evidenti. Basta l’osservazione diretta del comportamento. La riforma punta infatti a una prevenzione più severa, che interviene prima che la distrazione produca conseguenze gravi.

telefono in macchina (pexels)
telefono in macchina (pexels)

Il punto critico: perché anche “solo un’occhiata” può costare caro

Il nodo più discusso della riforma è proprio l’assenza di una soglia di tolleranza. Il legislatore ha scelto di non distinguere tra uso prolungato e uso momentaneo, perché anche pochi secondi di distrazione aumentano in modo significativo il rischio di incidente. A 50 km/h, bastano due secondi per percorrere decine di metri senza controllo visivo della strada.

Dal punto di vista giuridico, la norma è costruita sull’effetto e non sull’intenzione. Non importa se il conducente non stava scrivendo, telefonando o navigando: ciò che rileva è l’interruzione dell’attenzione alla guida. Questo rende la sanzione più facile da applicare e più difficile da contestare, perché la buona fede non esclude la responsabilità.

Il rischio maggiore per gli automobilisti è la sottovalutazione della norma. Molti continuano a ritenere che un controllo rapido non sia sanzionabile, ma il nuovo Codice chiarisce che non è così. Le multe più dure sono pensate proprio per colpire comportamenti quotidiani e diffusi, che fino a oggi venivano percepiti come marginali.

Inoltre, l’inasprimento delle sanzioni ha un effetto cumulativo. Una sospensione della patente, anche breve, può generare problemi lavorativi, assicurativi e amministrativi. Il costo reale dell’infrazione va ben oltre la multa, soprattutto per chi utilizza l’auto ogni giorno per spostarsi.

La riforma approvata dalla Camera dei Deputati segna quindi un punto di svolta netto: l’uso del telefono alla guida non è più una violazione “minore”, ma una delle condotte più colpite dal nuovo Codice della Strada. Per gli automobilisti il messaggio è chiaro: anche una sola occhiata può avere conseguenze pesanti, e ignorarlo espone a sanzioni sempre più difficili da evitare.