Posto di blocco, da domani controllano il tessuto dei sedili: con questo dettaglio sei rovinato | 6000€ di multa e patente polverizzata
Posto di blocco - mobilitasostenibile.it
L’aspetto dei sedili dell’auto diventa rilevante durante il posto di blocco: si rischia 6.000€ di sanzione e ritiro della patente.
Il Codice della Strada diventa sempre più severo – o forse sempre meno clemente. Che poi, alla fine, è la stessa cosa. Ma il concetto di base rimane uno: non tanto sanzionare l’infrazione, quanto fare in modo che venga scoperta. Basti pensare ad autovelox e tutor, occhi elettronici sempre più fini nel rilevare qualsiasi irregolarità. Ma questo è un altro discorso.
Qui, il problema non è il nostro atteggiamento alla guida (almeno non direttamente), ma lo stato del veicolo. Sedili sporchi o anomali diventano ora l’alibi perfetto per l’avvio di una sanzione record fino a 6.000€, con tanto di ritiro della patente. Ma c’entra davvero solo lo sporco? Ni. Il vero problema è l’odore.
L’odore del sedile e le sanzioni previste dal nuovo Codice della Strada
Parliamo del ‘nuovo’, ma è sempre quello che conosciamo: il Codice della Strada è stato rivisto a dicembre 2024 e nei mesi successivi ha subito qualche ritocco. Cosa è cambiato nella sostanza? L’inasprimento delle pene, e tra queste anche quella di cui stiamo per parlare.
Il sedile, di per sé, non deve rispettare regole particolari: basta che sia omologato. Eppure, basta una birra rovesciata sul tessuto per far scattare il caos.
Se durante un posto di blocco gli agenti dovessero percepire l’odore di alcol o di qualunque altra sostanza stupefacente all’interno dell’abitacolo, scatta la legittimità di procedere con i controlli per sospetto.
Nel nuovo Codice della Strada, infatti, non serve più lo ‘stato di evidente alterazione’ per avviare un accertamento: il dubbio basta e avanza. Ma tutto questo cosa comporta?

Le nuove sanzioni: quando il sospetto costa caro
Una volta avviato il controllo, le conseguenze possono essere pesanti. Se il test rapido dovesse risultare positivo, anche solo in via provvisoria, la patente viene ritirata sul posto in via cautelare e si attende la conferma dell’esame tossicologico in laboratorio. In caso di conferma, la multa può arrivare fino a 6.000€, con sospensione della patente fino a due anni e, nei casi più gravi, anche denuncia penale.
Il problema è che non serve neppure l’assunzione diretta: bastano residui o odori forti per far scattare il sospetto. E non mancano gli errori. Alcuni farmaci comuni, come l’ibuprofene o certi antidepressivi, possono alterare i risultati dei test rapidi e generare falsi positivi, anche se raro.
Per questo, chi viene fermato e contesta l’esito ha il diritto di richiedere l’analisi di conferma in laboratorio – l’unica che può ribaltare un risultato sbagliato e far restituire la patente.
