Raccomandata verde in arrivo a tutti gli automobilisti: “Vogliamo le tasse auto degli anni passati” | NON APRIRE AL POSTINO

Raccomandata verde

Raccomandata verde - mobilitasostenibile.it

Moltissimi automobilisti stanno ricevendo una raccomandata verde in questi mesi: cosa fare e perché vogliono soldi che abbiamo già versato.

Le raccomandate verdi, nonostante il loro colore rassicurante, sono tra le peggiori che un contribuente possa ricevere nella sua vita. Perché se da una parte è vero che ogni caso è a sé, questo tipo di busta identifica in modo immediato che si tratta di una raccomandata ‘giudiziaria’ o comunque relativa ad atti ufficiali dello Stato o di enti pubblici, e non di una normale lettera privata.

In pratica, se arriva una raccomandata verde, vuol dire che dentro c’è un documento che ha valore legale e che può far partire scadenze o procedimenti: per questo, in generale, conviene ritirarla sempre e leggerla con attenzione.

Eppure capita spesso che gli enti regionali la inviino ai contribuenti anche se le tasse risultano già pagate. In questi casi è bene fare molta attenzione.

Perché arriva la raccomandata anche se abbiamo già pagato?

Capita più spesso di quanto immaginiamo: la Regione o l’ente riscossore ci invia una raccomandata verde per chiedere bolli auto arretrati, anche se noi abbiamo già versato tutto regolarmente. Succede perché, tra passaggi di dati, archivi non aggiornati o ritardi nei pagamenti comunicati da banche e tabaccai, la burocrazia può generare errori. In pratica, chi incassa il bollo potrebbe non aver trasmesso correttamente le informazioni all’ente incaricato della riscossione.

Se la banca dati regionale risulta incompleta o non aggiornata, la macchina dei controlli scatta comunque, con l’invio della raccomandata verde che avvisa del mancato pagamento. Un meccanismo che, se non gestito in tempo, può far partire interessi di mora e sanzioni, persino se abbiamo fatto tutto in regola.

Ecco perché è fondamentale conservare sempre la ricevuta di pagamento per almeno cinque anni: solo così possiamo dimostrare di avere già saldato la tassa e bloccare sul nascere ogni tentativo di recupero forzato. Prima di allora, se proprio non ci sentiamo di ritirarla, possiamo ignorare il postino, ritirarla entro 10 giorni e nel frattempo controllare la propria posizione. Vediamo come fare.

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Bollo auto, come controllare il pagamento senza raccomandata – mobilitasostenibile.it

Come comportarsi se arriva la notifica

Se arriva una raccomandata verde sul bollo auto, lasciarla lì non serve a nulla: dopo 10 giorni si considera notificata comunque, con tutti i termini che partono per eventuali ricorsi. Meglio ritirarla subito, verificare il contenuto e controllare anche lo stato dei pagamenti sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Se risulta già saldato, basta inviare la ricevuta all’ufficio tributi regionale o all’Agenzia Entrate Riscossione, via PEC o con comunicazione semplice.

Vale la regola d’oro: ritirare, controllare, fornire prova di pagamento se necessario, per evitare cartelle, more e guai inutili. Chi invece non vuole ritirare le raccomandate dovrebbe almeno controllare periodicamente la propria situazione fiscale con SPID, CIE o CNS, così da non avere brutte sorprese più avanti.

In alternativa si può verificare la posizione sul portale regionale dedicato al bollo auto oppure rivolgersi di persona a un ufficio tributi o all’ACI, portando la ricevuta di pagamento e i documenti del veicolo.