Ricarica auto elettriche: differenza tra corrente continua (DC) e alternata (AC)

Prima di acquistare un’auto elettrica è fondamentale chiarire quali sono le alternative per ricaricarla. Ogni automobile elettrica o ibrida plug-in si alimenta con l’uso dell’energia elettrica che può essere di due tipi: corrente alternata (AC) o corrente continua (DC).

Corrente alternata (AC)

La corrente alternata è quella classica che alimenta la rete elettrica domestica, in sintesi quella usata per alimentare gli elettrodomestici di casa. Ha una tensione tipica di 230 Volt e grazie al trasformatore è possibile passare facilmente da un voltaggio all’altro a seconda del dispositivo e delle esigenze di energia elettrica necessaria.

La corrente alternata è ideale per la ricarica delle automobili elettriche, soprattutto quando si vuole ricaricare il veicolo a casa, collegandolo all’impianto domestico attraverso una normale presa schuko (meglio ancora la presa industriale) e un comune contatore da 3,5 kW. Se da un lato c’è la comodità di ricaricare l’auto senza particolari accorgimenti, dall’altro si ottiene in ricarica in tempi molto lunghi, andando anche incontro a possibili cali di energia o black out.
L’ideale è quindi sfruttare la corrente elettrica disponibile durante la notte, quando la maggior parte degli elettrodomestici non sono attivi, e ricaricare l’auto partendo al almeno una batteria carica al 20%.
Per la ricarica dell’auto in casa, tuttavia, la soluzione ideale è rappresentata da un wallbox in garage che permette di utilizzare anche connettori industriali fino a un massimo di 32A (a differenza dei 16A della schuko), monofase o trifase con picco di 22 kW.
Le wallbox hanno la forma di piccole scatolette installate a parete e solitamente utilizzano prese Tipo 3C e Tipo 2, consentendo l’utilizzo di una sola fase con massimo assorbimento di 16 A a 230V e potenza di 3.3 kW.

Se invece si vuole ricarica l’auto elettrica o ibrida plug-in quando si è in viaggio bisogna affidarsi alle colonnine per la ricarica pubblica. Nelle strade italiane ed europee ne esistono di diversi tipi, a seconda della capacità di erogazione dell’energia elettrica.

Le colonnine pubbliche si dividono in quelle per la ricarica lenta (16A-240V) e quelle per la ricarica più veloce (32A-400V).

Per collegare l’auto elettrica ad una colonnina pubblica in Corrente Alternata sono disponibili diverse tipologie di connettori:

  • Tipo 1: monofase che gestisce un massimo di 32A e 230V arrivando a 7.4 kW.
  • Tipo 2: mono/trifase che gestisce un massimo di 32/70A a 230/400V circa. In questo caso si può arrivare ad una potenza massima di 43 kW (in assoluto il più diffuso perché gestisce monofase e trifase grazie all’utilizzo di 7 poli)
  • Tipo 3C: mono/trifase per massimo 32/62A e 230/400 Volt. La potenza massima è di 22 kW
  • Tipo 3A: monofase per massimo 16A e 230V, dedicato ai veicoli leggeri (potenza massima 3.7 kW)

Corrente continua (DC)

La Corrente Continua (DC) è quella ideale per ricaricare un’auto elettrica o ibrida plug-in. Permette una ricarica in tempi rapidi ed è ideale soprattutto quando si è in viaggio con poco tempo a disposizione.

Purtroppo le colonnine rapide sono attualmente meno diffuse per via dei costi rilevanti per l’istallazione.

La corrente continua consente la ricarica ultra-rapida: in questo caso il connettore è direttamente collegato alla colonnina. Le prese standard sono la CHAdeMO e la CCS COMBO2, quest’ultima più diffusa in Italia ed Europa.

Come si può vedere dalla foto in alto, nella parte di destra, si tratta di un connettore che integra al connettore Tipo2 (quello per la ricarica in AC) seconda presa, capace di erogare corrente continua. In questo modo si ha la possibilità avere sia la ricarica rapida sia quella tradizionale sfruttando un unico connettore. Attualmente la massima potenza erogabile dalle colonnine in DC è di 200 kW; comunemente la potenza è di 50 kW. Alcuni distributori di energia stanno sperimentando la ricarica fino a 350 kW anche se sono ancora poche le vetture in grado di supportarla.

LaCHAdeMO supporta fino a un massimo di 100-150 kW ma è molto più diffusa in Asia.

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