Ricarica domestica, boom elettrico in Italia: numeri quadruplicati | Le criticità da superare

Auto elettrica in ricarica (Instagram) - mobilitasostenibile.it
Ricarica auto elettriche, si allarga a macchia d’olio la rete domestica in Italia. Numeri quadruplicati in tutto il paese grazie all’offerta di Arera. Due gli scogli principali da superare.
Comincia ad ingranare l’offerta Arera in Italia per l’aumento della potenza domestica per la ricarica di auto elettriche. Una forte accelerazione si è registrata negli ultimi mesi, a partire dalla fine dello scorso anno. Ecco la nota della società ChargeGuru che fotografa la situazione della ricarica domestica in tutta la nostra penisola.
Il report redatto dall’ultima relazione annuale del GSE certifica come gli automobilisti green stiano scoprendo i benefici dell’iniziativa promozionale per la ricarica domestica di auto a batteria.
Dal 2021 al 2024 le richieste di adesione alla sperimentazione di Arera hanno toccato quota 5.427. Di fatto le richieste sono quadruplicate in meno di quattro anni, con un picco nell’ultimo trimestre dello scorso anno.
Per quanto riguarda la situazione geografica del nostro paese è il Nord-Ovest l’area più dinamica della penisola, con 1.777 domande di adesione. Segue a ruota il Nord-Est, con 1.460 domande accolte. Al Centro Italia sono 1.199 le adesioni, mentre arrancano Sud e Isole. Al meridione le richieste sono state 687, mentre nelle regioni insulari si contano 304 istanze.
Boom di ricarica domestica in Italia: ecco le criticità
C’è un dato che emerge e che stona con la corsa alle ricariche elettriche domestiche in Italia. Solo il 7 per cento dei dispositivi installati è stato montato in spazi condominiali. La quota maggioritaria si concentra infatti in ville unifamiliari o plurifamiliari o box indipendenti.
Come ben analizzato da ChargeGuru si tratta di una contraddizione in termini numerici. Basti pensare che oltre il 60 per cento della popolazione italiana vive in condominio.

Iter più veloce, ma tante richieste vengono bocciate
Nel 2024 il tempo medio per la valutazione di una pratica è sceso a 4,3 giorni per il GSE e 8,8 giorni per i distributori. Le integrazioni documentali da parte dei clienti richiedono invece circa una settimana in media.
Sebbene il tasso di accoglimento delle richieste abbia raggiunto il 69 per cento, in crescita di cinque punti percentuali rispetto all’anno precedente, il sistema manca ancora di efficacia totale. Pesa infatti il 25 per cento delle domande respinte, per lo più a causa di dispositivi non idonei o documentazione incompleta.