“Rimanete a casa davanti alla tv e fate meno danni”: addio circolazione anziani | Scatta il provvedimento

I limiti per gli 'over' al volante - mobilitasostenibile.it
Scatta ufficialmente il provvedimento: se raggiungi la pensione non puoi più guidare, e anche chi lo fa per uso proprio avrà nuovi limiti.
Ci sono frasi talmente discriminatorie che basta sentirle una volta per far saltare i nervi a un’intera generazione. Frasi che, dette in un modo o nell’altro, alludono sempre alla stessa cosa: che gli anziani non dovrebbero più guidare. Il punto è che non si tratta soltanto di pregiudizi o provocazioni. Il problema è che, questa volta, è la legge a metterci del suo. Con un provvedimento concreto che ha già fatto storcere il naso a migliaia di pensionati italiani.
Mentre loro continuano a vivere le proprie giornate come sempre – tra il mercato, i nipoti da accompagnare, la spesa da caricare in macchina – qualcuno ha deciso che forse sarebbe meglio se restassero sul divano, con il telecomando in mano.
E non importa se hanno una vista impeccabile, riflessi invidiabili o una vita trascorsa al volante senza neanche una multa. Quando la legge parla, lo fa con rigore. Anche nei confronti di chi ha cominciato a guidare quando le cinture di sicurezza ancora non c’erano.
Sei andato in pensione? Allora smetti di guidare
La stretta, per quanto possa sembrare eccessiva, parte da un principio preciso: la sicurezza. E se da un lato non si vieta agli anziani di guidare in senso assoluto, dall’altro si fissano limiti molto rigidi. Negli anni ne sono stati introdotti diversi.
Il primo scoglio arriva dopo i 65 anni: da lì in poi, chi ha una patente C o D (cioè per camion, autobus e mezzi pesanti) deve sottoporsi a controlli medici specifici, certificati da uno specialista. Ma il vero muro arriva a 68 anni. Oltre questa soglia, la guida di veicoli commerciali è vietata, senza eccezioni. Anche se si è perfettamente in salute. Per la patente B, quella classica per le auto, la situazione è più sfumata: alcuni possono continuare a usarla, altri no.

Il paradosso della pensione e la patente impossibile
Dopo i 70 anni il rinnovo della patente B diventa biennale, e può bastare un valore fuori soglia – un leggero calo visivo, un problema di pressione – per far scattare lo stop. A quel punto, la patente resta valida solo sulla carta. È un primo ostacolo, già oggi oggetto di dibattito, visto che si parla di inasprire ulteriormente i controlli.
Ma il nodo più controverso riguarda chi vorrebbe mettersi alla guida per lavoro, magari per arrotondare la pensione. La legge parla chiaro: non si può ottenere l’abilitazione professionale oltre i 65 anni. Se non la si è già presa prima, non resta che rinunciare. Anche in piena forma.
E così succede che un pensionato con una carriera impeccabile alla guida, senza incidenti né infrazioni, venga escluso a prescindere. Non per mancanza di competenze, ma per semplice anagrafe. Un paradosso che lascia aperte molte domande. Ma a quanto pare, davanti a un volante, l’età resta un limite. Anche quando non dovrebbe esserlo.