Tra Trump e l’Europa la battaglia si gioca sui dazi | Ecco l’accordo segreto per rilanciare il settore automobilistico

Donald Trump - fonte X - mobilitasostenibile.it

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L’ultima decisione di Donald Trump fa discutere, ma c’è una speranza. È emerso infatti l’accordo tra Stati Uniti e Europa.

Stanno entrando in una fase sempre più delicata le trattative commerciali tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea. Le ultime decisioni di Donald Trump a proposito del mercato automobilistico hanno sorpreso tutti e stanno avendo degli effetti importanti sul mercato.

L’amministrazione repubblicana ha rimandato al 1 agosto l’imposizione dei nuovi dazi contro le importazioni europee. Si tratta di una questione oggi fondamentale che preoccupa il nostro continente e suscita parecchie polemiche. L’ultima decisione di Trump apre però una spiraglio per un’intesa.

Nella bozza emersa dell’accordo, sembra infatti che Washington sia pronta a proporre uno sconto del 25% sui dazi alle case automobilistiche europee che spostano parte della loro produzione negli Stati uniti. Si tratta di un meccanismo che premierebbe in particolare i costruttori già presenti con stabilimenti sul territorio americano.

Ne rimarrebbero invece penalizzate le aziende che esportano veicoli dagli impianti europei senza una significativa presenza produttiva negli Stati Uniti. Questo ovviamente si traduce in un problema non da poco.

Trump e la questione dei dazi contro l’Europa

Il cuore della proposta americana sta tutto in un vero e proprio sistema di compensazione. Per ogni auto che viene prodotta negli Stati Uniti da una casa europea e esportata poi in un paese terzo, l’azienda guadagna il diritto di esportare una vettura prodotta in Europa negli Stati Uniti senza pagare il dazio del 25%.

Tuttavia, questa agevolazione si applica solo ai veicoli finiti, escludendo componenti e parti di ricambio, che resterebbero soggetti ai dazi. Questo potrebbe incentivare i costruttori a trasferire non solo l’assemblaggio finale ma anche parte della filiera dei fornitori sul suolo americano, con impatti rilevanti sull’industria europea.

Trump e Europa - fonte Pixabay - mobilitasostenibile.it
Trump e Europa – fonte Pixabay – mobilitasostenibile.it

Dall’Europa arrivano reazioni contrastanti

Le reazioni all’interno dell’Unione Europea sono contrastanti. Alcuni paesi, in particolare dell’Europa orientale come la Polonia, la Slovacchia e la Repubblica Ceca, hanno espresso forti preoccupazioni. In questi stati l’economia dipende fortemente della componentistica per l’industria automobilistica, con migliaia di aziende che forniscono pari a grandi marchi europei. La possibilità che la produzione venga spostata negli Stati Unti minaccia la stabilità industriale e occupazionale di questi territori.

Il nuovo sistema potrebbe avere effetti diversi sui singoli gruppi automobilistici. Stellantis, grazie agli impianti Chrysler negli USA, sarebbe relativamente protetta, avendo già una forte produzione locale. Diverso il caso di Volvo, che esporta molto verso il mercato americano ma ha una limitata presenza produttiva negli Stati Uniti, rendendola più esposta ai dazi e spingendola forse a rivedere le sue strategie industriali.