Transizione ecologica, l’Europa bacchetta Giorgia Meloni | L’Italia è in ritardo e scattano le sanzioni

Richiamo dall'Europa - fonte Pixabay - mobilitasostenibile.it
La Commissione Europea ha ripreso l’Italia in fatto di transizione ecologica. Siamo in ritardo rispetto agli altri paesi.
Negli ultimi anni il tema della transizione ecologica sta letteralmente spaccando a metà l’opinione pubblica. C’è chi è convinto che la transizione elettrica sia inevitabile e chi invece ancora fatica a vedere nell’elettrico la soluzione per il futuro del nostro paese.
Quel che è certo, è che l’Europa sta andando incontro a dei cambiamenti radicali. Dal 2035 in poi nel vecchio continente non sarà più possibile immatricolare veicoli a combustione termica. È una data fondamentale per la transizione elettrica, ma le polemiche non mancano di certo.
Di recente la Commissione Europea ha esaminato i piani nazionali per l’energia e il clima dei paesi membri. Il continente è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi previsti dal Green Deal. Il nostro paese, però, non sta seguendo gli stessi progressi.
Il report ha così portata ad una vera e propria “bacchettata” da Bruxelles nei confronti dell’Italia. Sono infatti troppi i ritardi in fatto di transizione elettrica.
Transizione elettrica, l’Italia è ancora in ritardo
L’Unione Europea nelle scorse ore ha invitato il nostro paese a creare condizioni più favorevoli per la diffusione delle auto elettriche, sottolineando la necessità di adottare misure più incisive, come incentivi fiscali mirati. Tra questi la Commissione suggerisce una tassazione basata sulle emissioni di Co2 per le auto di proprietà e per quelle aziendali, un sistema che potrebbe stimolare un cambiamento più rapido verso veicoli meno inquinanti.
Non si tratta di certo di una novità. L’Italia è storicamente tra i paesi più indietro in fatto di diffusione di veicoli elettrici. Questo soprattutto quando la si mette a confronto con Francia, Germania o soprattutto con i paesi nordici. I numeri di mercato per le auto elettriche restano limitati (si stimano siano meno del 5%).

Una questione fondamentale per il futuro del settore
Tra le possibili soluzioni, una particolare attenzione viene posta anche sull’infrastruttura di ricarica. Proprio in questo ambito, l’Italia potrebbe beneficiare dei 597 milioni di euro stanziati dal PNRR per l’installazione delle colonnine di ricarica, fondi che però finora non sono stati ancora del tutto utilizzati.
Un ruolo fondamentale sarà quello ricoperto dall’Ecobonus 2025, che promette di essere uno strumento importante per incentivare l’acquisto di auto elettriche e sostenere così la diffusione della mobilità elettrica in questi anni così decisivi.