Transizione ecologica verso il fallimento: se vivi fuori dalla città scordati l’auto elettrica | Sud Italia e campagne discriminati dal governo

Auto elettrica - fonte Freepik - mobilitasostenibile.it

Auto elettrica - fonte Freepik - mobilitasostenibile.it

Sono tanti i problemi che la transizione ecologica sta affrontando in questo periodo. Con differenze importanti tra zona e zona.

La transizione ecologica è sicuramente il tema più importante che il mondo sta affrontando in questi anni. Soprattutto quando si parla di mobilità, l’argomento accende le discussioni e spacca a metà l’opinione pubblica.

Quel che è certo, è che un cambiamento è a dir poco necessario. Il nostro pianeta soffre un inquinamento che è ormai fuori controllo e l’impatto del settore dei trasporti è tra quelli peggiori da questo punto di vista, motivo per cui è necessario fare qualcosa.

Per il momento però la transizione ecologica fatica a decollare. In tutta Europa i numeri non sono per niente incoraggianti, nonostante ci sia da registrare una crescita significativa. In Italia il numero di auto elettriche è però ancora sotto il 5%, cifra decisamente più bassa rispetto ad altre nazioni anche vicine.

La transizione ecologica fatica e questo ritmo già lento è persino rallentato in base alle diverse zone d’Italia. Se in città le cose vanno tutto sommato bene, la situazione è più complicata altrove.

Transizione ecologica, l’Italia è un paese spaccato a metà

Gran parte del territorio italiano, così come nel resto d’Europa, è composto da aree rurali, piccoli borghi, zone montane e agricole dove le infrastrutture per la mobilità elettrica sono ancora carenti e insistenti. In Italia, secondo i dati ISTAT, oltre il 53% dei comuni ha meno di 5.000 abitanti: in queste zone l’auto privata è spesso l’unico mezzo di trasporto disponibile e l’assenza di colonnine di ricarica è un grosso problema.

Di fatto, per chi vive in queste zone passare all’elettrico è impossibile in questo momento. Anche se lo si volesse fare, infatti, si andrebbe inevitabilmente incontro a delle limitazioni che impediscono la diffusione della transizione ecologica. Inoltre molti cittadini non hanno spazio per installare la wall box.

Il problema delle colonnine di ricarica - fonte Freepik - mobilitasostenibile.it
Il problema delle colonnine di ricarica – fonte Freepik – mobilitasostenibile.it

Serve una soluzione

Il divario infrastrutturali rischia di creare una nuova disuguaglianza sociale. Chi vive in città beneficia di incentivi e agevolazioni fiscali importanti, oltre che su un’infrastruttura di ricarica più capillare e importante. Ci sono poi da registrare profonde differenze tra il nord (che ospita più del 5o% delle colonnine attuali) e il resto d’Italia.

Per evitare che la mobilità elettrica diventi un lusso urbano, servono politiche pubbliche mirate. In altri paesi sono già stati avviati progetti che prevedono stazioni di ricarica comunitarie da cui l’Italia potrebbe prendere spunto.