UFFICIALE AUTOGRILL, chiude dopo 50 anni l’amata sosta degli italiani viaggiatori: mangiate un panino altrove

Chiude ufficialmente l'autogrill - mobilitasostenibile.it
Dopo anni di servizio, chiude il punto di riferimento per moltissimi clienti: è giunto il momento di chiudere un capitolo.
Gestire un’attività non è semplice per nessuno, né per le piccole né per le grandi aziende. Ci vuole dedizione, la forza di andare avanti e crescere in un mercato che sembra correre più veloce che mai. Eppure c’è chi questo obiettivo non solo lo raggiunge, ma lo coltiva fino a farlo crescere, come una pianta che va innaffiata per fiorire, o anche solo per restare in vita.
Ma tutto ha una fine, e stavolta è toccato a un pilastro per moltissimi automobilisti di passaggio – e non solo. La fine di un’era, potremmo chiamarla. Fatto sta che questo è stato un simbolo che rimarrà per sempre nel cuore di persone che per anni si sono fermate per una sosta.
Chiude ufficialmente l’autogrill: il ricordo indelebile
Gli Autogrill nascono in Italia nel dopoguerra, quando Mario Pavesi – sì, quello dei biscotti – capì che chi viaggiava in auto non voleva solo fare benzina, ma anche fermarsi a mangiare. Il primo punto di ristoro aprì a Novara nel 1947 e divenne subito un simbolo del nuovo modo di viaggiare.
Il nome arrivò più tardi, negli anni ’70, quando le catene Pavesi, Motta e Alemagna confluirono in un’unica realtà: Autogrill. Una parola semplice, che unisce l’auto al grill, con quell’aria un po’ americana che negli anni del boom economico significava velocità, modernità e cibo pronto per chi era di passaggio. Con lo stesso spirito, il Bar Sport di via Aurelia è stato per tutti ribattezzato ‘il piccolo autogrill’.

La chiusura di un simbolo
Dopo decenni di notti dietro al bancone, da qualche mese Roberto ‘Bobby’ Pavan ha abbassato la serranda del suo Bar Sport a San Bartolomeo al Mare. Lo chiamavano il piccolo autogrill perché era davvero così: panini e birre serviti fino alle quattro del mattino, clienti fissi da tutto il golfo dianese e turisti piemontesi e lombardi che non saltavano mai la tappa.
Bobby non era solo un barista; era un punto di riferimento per chi voleva fare una chiacchiera, qualche risata o passare notti interminabili. Negli anni Novanta passò anche Eleonora Brigliadori, e lui la ricordava con orgoglio come una delle tante storie finite nel suo locale. Panini battezzati con i segni zodiacali, una birra sempre pronta e quella porta che restava aperta quando altrove era già tutto spento.
Ora, con l’arrivo della pensione, Bobby ha deciso di dire basta. Non per difficoltà economiche, ma perché le notti in piedi non fanno più per lui. La chiusura segna la fine di un’epoca per chi, almeno una volta, ha trovato in quel bar un porto sicuro sulla via Aurelia. Un piccolo autogrill, sì, ma con un cuore grande abbastanza da restare nella memoria di chi lo ha vissuto. Anche a distanza di mesi dalla sua sua decisione.