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Posto di blocco notturno carabinieri

Il coprifuoco notturno - mobilitasostenibile.it

L’Europa puntava a ridurre gli incidenti, ma questa volta il piano potrebbe stravolgere le notti di migliaia di conducenti.

Negli ultimi mesi si parlava sempre più spesso di riforme del Codice della Strada e di regole nuove di zecca. Erano provvedimenti che nascevano tutti con la stessa idea: ridurre il più possibile i rischi che ogni automobilista correva, anche solo in teoria, ogni volta che usciva di casa.

Le autorità, in fondo, facevano la loro parte, alzando l’asticella delle norme e dei controlli. Ma serviva anche altro: comportamenti più responsabili, meno leggerezza al volante e un po’ di buon senso in più. In molti però continuavano a ignorare le regole, come se il codice fosse un optional e la sicurezza un concetto astratto.

Incidenti notturni, un problema che non si spegneva (e non si spegne tutt’ora)

Le statistiche raccontano da anni la stessa storia: di notte gli incidenti diventano più gravi, più violenti, più difficili da gestire. Spesso dietro ci sono i neopatentati, ragazzi che hanno preso la patente da meno di tre anni e che, complice la poca esperienza, finiscono per ritrovarsi nelle cronache come vittime o come responsabili.

Le strade, da mezzanotte in poi, si svuotano, ma chi resta sembra muoversi in un campo minato. Velocità eccessiva, alcol, stanchezza: un mix che trasforma ogni viaggio in un azzardo. E l’Europa non poteva più far finta di nulla, soprattutto dopo i dati che collegavano molti incidenti notturni alla presenza di più giovani a bordo della stessa auto.

Traffico stradale notturno
Gli incidenti notturni – mobilitasostenibile.it

Il divieto dei passeggeri di notte

Così arrivava la proposta qualche anno fa: tra mezzanotte e le sei del mattino, i neopatentati avrebbero potuto guidare solo da soli o con un adulto esperto al fianco, vietando quindi il trasporto di passeggeri amici o coetanei. L’idea era quella di togliere di mezzo le distrazioni, le bravate e quelle dinamiche di gruppo che spesso spingevano a comportamenti rischiosi.

Non era un coprifuoco vero e proprio. I neopatentati avrebbero potuto circolare, ma senza compagnia a bordo. Un cambiamento che non impediva la mobilità, ma intaccava quel lato sociale e spensierato che, per molti, faceva parte dell’esperienza della prima patente.

La proposta, partita dalla Commissione Trasporti del Parlamento Europeo, era finita in discussione tra gli Stati membri. Alcuni Paesi, Italia compresa, avevano chiesto modifiche o limiti più flessibili, e alla fine il testo era stato messo in pausa. Ma non era stata una bocciatura definitiva: ad oggi resta lì, in stallo, e potrebbe riemergere alla prossima ondata di dati sugli incidenti notturni.