UFFICIALE GIORGIA MELONI, approvati i buoni pasto patentati: li scarichi dal sito e mangi gratis dove ti pare

Giorgia Meloni - mobilitasostenibile.it
Arriva il nuovo voucher giornaliero per chi usa l’auto giornalmente: la proposta del Ministero delle Infrastrutture e del Governo Meloni.
Pranzo gratis per chi guida. Sembra uno slogan uscito da una campagna elettorale, eppure l’idea piace così tanto da aver già ottenuto pieni voti. Perché diciamolo: tra benzina, caselli, tagliandi e parcheggi, chi vive in macchina spende molto ogni mese – e se almeno il pranzo si potesse recuperare, sarebbe già qualcosa.
Così, tra le ipotesi di bonus, agevolazioni e rimborsi a sorpresa, ecco quella che in tanti stanno aspettando con le dita incrociate: buoni pasto digitali, caricati direttamente a chi ha una patente B valida e dimostra di usare l’auto ogni giorno.
Un’idea che promette di alleggerire le pause pranzo di lavoratori che, ogni giorno, oltre a passare la loro giornata fuori casa devono anche affrontarne la spesa che ne concerne. E che, a quanto pare, sarebbe già pronta a partire.
Come funzionerebbero i ‘buoni pasto patentati’ del Governo Meloni
Stando a quanto è trapelato, il meccanismo sarebbe semplicissimo: si accede con SPID a un portale ufficiale, si caricano i dati della patente e – se si rientra nei parametri – il sistema assegna automaticamente buoni pasto digitali da 5 a 7 €, spendibili in bar, ristoranti, tavole calde e locali convenzionati. Nessun modulo da firmare, nessuna fila agli sportelli. Tutto online.
Lo Stato si occuperebbe di rimborsare direttamente gli esercenti, trattenendo una commissione minima, così da non ridurre il valore reale dei buoni. Il risultato? Un sostegno concreto per chi lavora on the road e non può contare su una mensa aziendale. L’avvio della misura, secondo alcune voci, era atteso per l’autunno 2025. Una bella storia. Forse un po’ troppo bella.

Buoni pasto patentati: a che punto è la proposta, e da dove nasce?
L’ipotesi è emersa online nei mesi scorsi, rilanciata da alcuni portali che ne hanno colto il potenziale: un’idea che cavalca bene il momento – tra inflazione, caro carburante e dibattiti sugli incentivi alla mobilità. Di ufficiale, però, non c’è ancora nulla. Né decreti in Gazzetta, né annunci da parte del Governo o del Ministero dei Trasporti. È più che altro una suggestione: uno scenario ipotetico, probabilmente ispirato da misure già in vigore in altri ambiti (come i buoni pasto aziendali o i voucher regionali).
Chi potrebbero essere i beneficiari, se mai dovesse vedere la luce? I lavoratori autonomi o subordinati che usano regolarmente l’auto per motivi professionali, come rappresentanti, artigiani, tecnici, rider, trasfertisti, e chi non ha accesso a mense aziendali o rimborsi per i pasti. In pratica, tutti quelli che si spostano ogni giorno per lavoro e che, oggi, si pagano anche la pausa pranzo. Un’idea interessante, che forse vale la pena tenere d’occhio. Anche solo per capire se, prima o poi, qualcuno la trasformerà in qualcosa di concreto.