Ufficiale semafori, si passa al BLU: ci vorranno anni per abituarsi | Il verde non lo vedremo più

Semaforo blu

Semaforo blu - mobilitasostenibile.it

Il semaforo si tinge di blu, o almeno, la sua luce: il motivo risiede nella psicologia dei colori di una cultura che lo utilizza da tempo.

Gestire le strade non è cosa per tutti, specialmente in città dove incroci e tratti scoperti da semafori sono all’ordine del giorno. È tutta una questione di calcolo, dove ogni impianto è calibrato per far scorrere – per quanto possibile – automobilisti e pedoni in una sincronizzazione alquanto affascinante. Chi, almeno una volta, si è fermato a pensarci, lo sa: non è qualcosa che si fa in un giorno.

Ma al semplice cittadino della strada, nella pratica, non resta che seguire quei semafori, e naturalmente le regole imposte dal Codice della Strada. La cosa più ‘trasgressiva’ che abbiamo visto finora sono stati i semafori con le frecce, per regolare l’accesso alla direzione. Ma se quel semaforo diventasse blu? In realtà è già successo, ma abituarsi non si può dire che è stato e sarà cosa semplice.

La logica dei colori nei semafori

Quando si guida – o si cammina – è facile dare per scontato ciò che si vede ogni giorno. Un semaforo, ad esempio, ci sembra la cosa più semplice del mondo: una luce rossa, una gialla, una verde. Eppure dietro quei tre colori c’è un intero sistema di significati, frutto di studi psicologici e scelte visive pensate per essere universali. Il rosso blocca, mette in allarme. Il giallo ci avverte, ci prepara. Il verde dà fiducia e ci invita a procedere. Un linguaggio che funziona perché parla dritto al cervello, ancora prima che agli occhi.

Ma come ogni linguaggio, anche questo si evolve. Cambiano i tempi, cambiano le generazioni, cambia il modo in cui percepiamo i segnali. E anche il semaforo, per quanto possa sembrare immutabile, non è sfuggito a questa trasformazione. In alcune parti del mondo, c’è chi ha già modificato uno dei suoi tre colori. E no, non è solo una questione estetica.

Semaforo blu Giappone
Semaforo blu – mobilitasostenibile.it

Semafori, quando il verde diventa blu

Se vi capita di viaggiare in Giappone, c’è una cosa che potrebbe sorprendervi: i semafori, al posto del classico verde, mostrano una luce blu. Non è un errore, né un gioco di luci. È una scelta culturale che affonda le radici nella lingua stessa. Per secoli, in giapponese, il concetto di ‘verde’ non esisteva come parola distinta. Si usava ‘ao’ – che oggi traduciamo come ‘blu’ – per indicare anche ciò che in altre lingue è verde. Solo più tardi è arrivato il termine ‘midori’, per distinguere le due sfumature. Ma l’abitudine, si sa, è dura a morire.

Così, quando fu il momento di adottare i semafori moderni, i giapponesi optarono per una tonalità di verde così scura da sembrare blu, per rispettare quella tradizione linguistica ancora viva. In alcune città, però, quella luce è proprio blu. Un dettaglio che potrebbe spiazzare, soprattutto ora che il turismo internazionale verso il Giappone è in forte ripresa. Ecco perché, prima di partire, meglio saperlo: anche se sembra blu, quel semaforo vi sta dicendo esattamente la stessa cosa. Potete andare.