Ultim’ora Matteo Salvini, il governo ha reso illegale queste auto: gli italiani ci facevano i figli dentro | Un lutto per tutta la penisola

Ministro dei trasporti Matteo Salvini - mobilitasostenibile.it
I conducenti italiani dovranno rinunciare a queste auto, che ha tracciato ricordi di strade percorse e forse anche qualcosa in più: Salvini lancia il verdetto.
Nell’Italia del 2025 non si fanno più figli. Eppure in certe auto i figli si facevano eccome. Sono le stesse vetture che poi sono passate ai successori, qualche modello più avanti, ma sempre con lo stesso intento. Un simbolo tutto italiano, che dovrà ben presto lasciare il Paese e i suoi utilizzatori, nonostante stiano ancora pagando le rate.
Perché sì, si tratta di simboli storici, ma riguardano anche modelli recenti che il ministero dei Trasporti, ha reso illegali come se fossero veicoli fuori legge. Sia che si tratti di motivi economici, logistici o strutturali, la realtà non cambia. La notizia è arrivata in questi mesi e, presto, i diretti interessati riceveranno una comunicazione ufficiale.
Non possono più circolare: ritirate queste auto perché a rischio
Il verdetto è arrivato all’improvviso, ma il problema covava da tempo. Le autorità, davanti a un quadro tecnico allarmante, non hanno potuto far finta di nulla.
E non stiamo parlando solo di vecchie utilitarie o modelli ormai fuori produzione: nella lista figurano anche auto nuove di zecca, vendute tra il 2022 e il 2025, spesso ancora in garanzia.
La questione, inutile dirlo, è seria. Alla base della decisione ci sono difetti tutt’altro che marginali: in alcuni casi si parla di tubi dei freni difettosi, che potrebbero causare perdite improvvise; in altri di cinture di sicurezza che non si attivano correttamente o, peggio, di componenti della carrozzeria che si staccano in piena marcia.

I veicoli illegali: chi riceverà la comunicazione e cosa succede adesso
Ad oggi, la maggior parte dei proprietari non ha ancora ricevuto la comunicazione ufficiale, ma è solo questione di giorni. Toyota, General Motors, Volvo e Hyundai hanno già avviato le procedure di richiamo: le notifiche arriveranno per posta, email o telefono, in base ai contatti lasciati all’acquisto.
Chi vuole anticipare i tempi può già controllare sul sito del costruttore, inserendo il numero di telaio nella sezione dedicata. Alcuni lo hanno fatto e hanno avuto conferma, anche prima dell’avviso.
In tutto, quasi 150.000 veicoli coinvolti. Dalla Toyota Camry Hybrid 2025 alla IONIQ 5 N, fino a diverse Volvo, alcune delle quali rischiano di restare completamente al buio per un bug ai fari. Ricordiamo che vi sono normative che prevedono sanzioni per chi circola con veicoli soggetti a richiami ufficiali non ancora sottoposti agli interventi correttivi necessari.
Ora la palla passa ai proprietari: dovranno portare l’auto in officina e far sistemare tutto, gratuitamente. Non è un’opzione, bensì un dovere che permetterà di rimanere in regola. E forse anche l’ultima occasione per non dire addio a un’auto che, oltre alla carrozzeria, porta con sé qualche ricordo, insieme al finanziamento.