Ultim’ora semafori, non si passa più con il verde da questa data: benvenuto al nuovo colore | Dovremo abituarci

Semaforo verde

Semaforo verde - mobilitasostenibile.it

Un nuovo colore pronto a confondere gli automobilisti: di cosa si tratta e perché potremmo imbatterci in semafori diversi?

Se c’è una delle poche certezze degli automobilisti, questa è rappresentata dai semafori. Nelle strade in cui sono presenti prima di un attraversamento, riducono l’allerta perché il solo segnale crea una sorta di automatismo e sicurezza su dove e quando fermarsi.

Certo, non tutti i semafori sono uguali. Ci sono quelli con le frecce che danno ulteriori informazioni sulla direzione (di solito piazzati agli incroci più complessi), quelli riservati alle biciclette che regolano il loro passaggio e persino quelli con simboli geometrici pensati per corsie dedicate. Segnali diversi, dunque, che hanno però una cosa in comune: il colore della luce.

Ma se questo colore cambiasse? Siamo sicuri che quel famoso automatismo non verrebbe meno? Molti automobilisti, in realtà, presto potrebbero trovarsi proprio davanti a questa nuova situazione.

Perché i semafori sono sempre stati rosso, giallo e verde

Il semaforo, così come lo conosciamo, nasce a fine Ottocento con un principio semplice: tre colori per regolare il traffico e ridurre i rischi. Rosso per fermarsi, giallo per avvisare, verde per andare. La scelta non fu casuale: il rosso è universalmente percepito come segnale di pericolo, il giallo richiama l’attenzione e il verde trasmette sicurezza e via libera. Una combinazione che si è diffusa in tutto il mondo e che ancora oggi rappresenta una certezza per gli automobilisti. Almeno, questo è ciò che pensiamo.

Semaforo blu Giappone
Semaforo blu – mobilitasostenibile.it

Semaforo, quando non si passa con il verde

Per fortuna nel nostro Paese non vi sarà alcun cambiamento imminente. Ma sappiate che se avete in programma un viaggio in Giappone, non sarà solo la lingua a mettervi in difficoltà. Nel Paese del Sol Levante, infatti, molti semafori utilizzano un verde così tendente al blu da sembrare, a tutti gli effetti, blu. Un’anomalia che ha radici linguistiche e culturali.

In giapponese antico esistevano pochi termini per i colori: bianco, nero, rosso, giallo e ‘ao’, che indicava il blu ma comprendeva anche ciò che oggi chiamiamo verde. Solo in epoca moderna è stato introdotto ‘midori’ per distinguere il verde, ma l’ambiguità è rimasta a lungo. Tanto che negli anni ’70, quando il Giappone decise di uniformarsi alla Convenzione di Vienna, scelse come ‘verde semaforico’ proprio la tonalità più vicina al blu.

Il risultato è che ancora oggi, in alcune città, attraversare sulle strisce significa aspettare il semaforo blu. Una scelta che fa sorridere i turisti ma che per i giapponesi resta perfettamente naturale.