5G e mobilità, alla Smart Week di Genova si passa dalla teoria alla pratica

Toccherà imparare nuove parole e abituarsi a nuove interazioni con le auto, gli autobus, e magari anche le bici. Edge computing e slicing saranno parole famigliari come streaming e contactless, mentre saliremo sul pulmino autonomo che si fermerà dove il nostro telefono gli dirà che lo aspettiamo, la nostra auto ci avvertirà di una persona in monopattino nascosto tra le ombre di un viale (una sua “cugina” nella corsia opposta avrà fatto la spia), magari mentre senza dircelo avvertirà la centrale del Comune che si è formata una buca sull’asfalto o che si scivola per il ghiaccio.

La promessa della mobilità intelligente passa infatti dalla connessione continua tra veicolo e strada e tra veicolo e veicolo… lo sappiamo da quando tutti, dalle grandi “firme” della consulenza fino all’Assessore alla mobilità del piccolo comune, hanno iniziato le proprie presentazioni con “la mobilità del futuro sarà connessa!”. Ora il momento della teoria ha cominciato a lasciare il posto alla pratica, e sarà possibile scoprire cosa sta accadendo durante la Genova Smart Week, manifestazione di riferimento per il confronto su politiche, tecnologie e infrastrutture per la rigenerazione e lo sviluppo delle Città.

Si potrà sentire dalla voce dei maggiori esperti nazionali, anche quelli che stanno definendo ora gli standard del futuro, l’importanza che il network slicing e l’edge computing hanno nel mantenimento delle promesse del 5G come rete pervasiva, a bassa latenza (nessun ritardo percepibile tra richiesta e risposta) e alta capacità (non solo velocità ma anche spazio per tanti utilizzatori). Di slicing si occuperà tra gli altri il Presidente della Fondazione Ugo Bordoni, Antonio Sassano. Mister 5G in Italia, che spiegherà che si tratta di “affettare” la capacità della rete per dedicarla in maniera differenziata alle diverse applicazioni. L’edge computing sarà invece l’argomento di un rappresentante dell’associazione 5GAA (che si occupa delle applicazioni 5G nell’automotive), Dario Sabella, che è anche senior manager di Intel attivo nella definizione degli standard a livello mondiale. L’edge computing è un concetto architetturale ICT che prevede che al confine tra un “dominio” e l’altro (esempio, tra il veicolo e la torre 5G) i dati grezzi provenienti dai sensori vengano elaborati e spediti sotto una forma raffinata e sintetica: non le letture degli igrometri e dei sensori di pressione, ma l’avviso “piove”.

E le applicazioni? Dal pulmino autonomo guidato in remoto nei tratti più impegnativi, all’autobus che avvisa che si sta avvicinando ad un incrocio e mette il sistema di controllo nelle condizioni di dargli il verde, se possibile; dal sistema che avvisa i mezzi pubblici dal rischio di collisione con pedoni e ciclisti (e il famoso “monopattinaro”) scovandoli con telecamere e intelligenza artificiale, al sistema pervasivo basato su sensori a bordo veicolo e bordo strada, intelligenza artificiale, edge computing per analizzare grandi quantità di dati e fornire ai gestori del traffico e ai conducenti dei veicoli informazioni in tempo reale dell’ambiente in cui si muovono (Progetto CLASS sviluppato a Modena).

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